L’operatore di telecomunicazioni WindTre, controllato da CK Hutchison Holdings Limited tramite il Gruppo CK Hutchison, ha ricevuto il via libera dell’Antitrust per l’acquisizione del 100% di BrightCo, la newco creata lo scorso 9 febbraio a cui OpNet spa, l’ex Linkem spa controllata dalla banca d’investimento statunitense Jefferies Financial Group Inc. e una serie di altri investitori istituzionali, conferirà per 485 milioni di euro un ramo di azienda costituito da tutti i suoi asset operativi, inclusi i diritti di utilizzo delle frequenze 5G e le infrastrutture di rete funzionali al loro utilizzo, a esclusione delle partecipazioni in altre società (si veda qui il Bollettino settimanale dell’AGCM da pagina 43 a 58), tra cui il 59,26% in Tessellis (si veda qui l’azionariato della società quotata sull’Euronext Milan) e lo 0,16% di Go Internet (si veda qui l’azionariato della società quotata sull’Euronext Growth Milan).
L’operazione era stata annunciata a inizio febbraio da Jeffries, quotata al NYSE, precisando che l’operazione rientra nella strategia della banca di concentrarsi sull’attività di investment banking e capital markets (si veda qui il comunicato stampa di allora).
L’operazione, frutto dell’IPA-Interest Purchase Agreement siglato il 2 febbraio scorso, consiste nel dettaglio nell’acquisizione da parte di WindTre delle attività upstream di OpNet, ossia infrastrutture di rete, apparati e diritti d’uso delle frequenze, per servizi di rete sia fissa sia mobile. OpNet continuerà invece a svolgere attività a valle, fornendo servizi di rete fissa e mobile ai clienti finali con i marchi Linkem nei servizi FWA e Tiscali nei servizi di telefonia fissa e mobile.
BrightCo fornisce, in particolare, servizi di comunicazione elettronica al livello wholesale mediante diritti d’uso esclusivo di parte dello spettro nella banda compresa tra 3,4 e 3,6 GHz, nella banda compresa tra 24,5 e 26,5 GHz, nonché diritti d’uso delle frequenze per collegamenti in ponte radio. Tali servizi sono principalmente utilizzati per la fornitura di servizi di accesso a internet a banda ultralarga con tecnologia FWA-Fixed Wireless Access. La società è, inoltre, attiva, in misura molto limitata, nella fornitura di questi servizi a livello retail a clienti business e alla Pubblica amministrazione.
OpNet, come accennato sopra, è l’ex Linkem spa, che ha conservato il ramo wholesale dopo aver scorporato quello al dettaglio Linkem Retail srl. Quest’ultima società è stata fusa con Tiscali quasi due anni fa (si veda altro articolo di BeBeez), dando vita a Tessellis. Quest’ultima a fine maggio ha rilevato il controllo di Go Internet, che offre connessione web tramite accesso wireless fisso e mobile di quarta e quinta generazione (4G e 5G) e servizi di connessione a banda ultralarga (si veda qui il comunicato stampa), a seguito della sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da 3,35 milioni, condotto anche con conversione a capitale di un credito da 2,9 milioni di euro verso GoInternet, che Tessellis aveva acquisito da Opnet, così come annunciato nel dicembre 2023 (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione, che è stata condotta attraverso il veicolo Bid-Go srl, società totalmente controllata da Tessellis tramite Tiscali Italia spa, ha visto quindi Bid-Go sottoscrivere circa 4,14 milioni di nuove azioni ordinarie di Go Internet, rappresentanti il 77,04% del capitale sociale al prezzo unitario di 0,81 euro, facendo quindi scattare l’obbligo di opa sul restante 22,8% del capitale Go Internet allo stesso prezzo, percentuale che salirà al 23,79% circa, in caso di esercizio dei warrant emessi a favore di Negma Group Investment (si veda qui la Comunicazione ex art. 102 TUF).
Tornando all’operazione BrightCo, WindTre ha dovuto affrontare le resistenze del concorrente iliad Italia per aggiudicarsi le attività di OpNet. La controllata dell’omonimo gruppo francese ha infatti obiettato il 10 aprile scorso all’Antitrust che l’operazione comporterebbe “un ostacolo significativo allo svolgimento di un effettivo confronto competitivo nel settore delle offerte di telefonia mobile attraverso un accumulo eccessivo di dotazione frequenziale in capo a un solo operatore”. Aggiungendo il 22 aprile che WindTre, all’esito dell’acquisizione, avrà la disponibilità dello spettro per ben 120 MHz.
Ma secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato l’operazione con OpNet non solleva preoccupazioni sotto il profilo concorrenziale, non ostacolando in misura significativa la concorrenza effettiva nel mercato interessato e non comportando la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante.
Ricordiamo che WindTre e iliad Italia circa un anno e mezzo fa hanno creato la joint venture paritetica Zefiro Net srl con “lo scopo di condividere e gestire congiuntamente le rispettive reti di telefonia mobile nelle aree meno densamente popolate del territorio nazionale, in cui risiede circa il 26,8% della popolazione italiana, per accelerare la diffusione delle reti di telefonia mobile, incluse quelle 5G”.
Ricordiamo, infine, che WindTre non è riuscita a vendere quest’anno il 60% della sua rete mobile, valutata 3,4 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez), al private equity svedese EQT (si veda altro articolo di BeBeez).