L’asset manager anglosassone RiverRock Capital Partners sta lavorando a stretto contatto con l’italiana VeniceShipping&Logistics per lanciare un nuovo fondo di debito dedicato ad asset navali (quindi a società armatoriali) e a infrastrutture marittime (terminal portuali). Lo ha scritto nei giorni scorsi MF Shipping & Logistica, precisando che l’obiettivo è lanciare l’iniziativa nei primi mesi del 2018.
Che Vsl stesse lavorando a un’iniziativa simile era noto dallo scorso anno ed era una delle due ipotesi possibili di sviluppo dell’attività della società guidata da Massimo Maré e Fabrizio Vettosi, dal momento che la vita utile del veicolo d’investimento e di advisory nel settore navale sta arrivando al termine. L’altra ipotesi era semplicemente quella di allungare la scadenza della società oggi fissata al 2022 e trasformarla in una cosiddetta “evergreen”, per continuare a fare lo stesso tipo di investimenti di private equity nel settore shipping. In questo caso si sarebbe dovuto ricorrere a un aumento di capitale.
RiverRock Maritime Debt Fund, questo il nome che dovrebbe avere il nuovo fondo di diritto lussemburghese in rampa di lancio, punta a raccogliere 60 milioni di euro in prima battuta, mentre il secondo step è di 100 milioni, per andare anche oltre se ci saranno le condizioni. Conclusa la raccolta, il tempo riservato agli investimenti sarà di due anni, mentre il periodo di detenzione degli asset sarà di cinque anni (estendibile a sette) con un obiettivo di rendimento di poco inferiore al 10%. Tra gli investitori che punteranno sul nuovo fondo di debito potrebbero rientrare alcuni o tutti gli attuali 16 azionisti di VeniceShipping&Logistics (Palladio Finanziaria, gruppo d’Amico e Vega Finanziaria, in primo luogo)
A oggi Vsl ha investito circa 40 milioni di equity, su un totale di 44 milioni raccolti come capitale nel 2010, in cinque operazioni di cui uno è stato l’investimento nel gruppo specializzato in certificazioni Rina, al fianco di NB Reinassance (a cui è stata trasferita la ex partecipazione di Intesa Sanpaolo) e Vei Capital, mentre le altre quattro sono state acquisizioni di navi (due petroliere e due bulk carrier) tramite tre veicoli di diritto maltese e uno di diritto italiano. Grazie all’utilizzo della leva, Vsl ha investito nelle navi un valore complessivo di 94 milioni di dollari, che arriva a 98 milioni di investimenti, considerando anche quello in Rina.