Il gruppo Zucchetti, specialista di soluzioni software, hardware e servizi professionali, ha comprato il controllo di Axioma, società di Monza, che vanta 40 anni di esperienza nel mercato gestionale, sviluppa soluzioni per imprese del mondo dell’industria, dei servizi e della moda e per le banche. Advisor dell’operazione è stata CDI Global (si veda qui il comunicato stampa).
Secondo quanto risulta a BeBeez, Zucchetti ha comprato il 65% del capitale di Axioma, che per il resto continua a far capo ai fondatori manager e in particolare al presidente Andrea Maserati (con il 10,06%), al direttore vendite Federico Monzani (10,06%) e al cio Tullio Bettinazzi (9,91%).
Axioma, inclusa la partecipata svizzera CCE, ha chiuso il 2020 con circa 15 milioni di euro di ricavi e un ebitda margin di circa il 18%.
Andrea Maserati, presidente di Axioma, ha commentato: “L’ingresso di Axioma nel mondo Zucchetti è strategico per tutti i nostri clienti, poiché in questo modo non solo garantiamo la continuità delle nostre soluzioni software, ma arricchiamo anche la nostra offerta con prodotti tecnologici e applicativi innovativi in
grado di rispondere alle loro esigenze. Ci siamo dati, infatti, l’obiettivo di mettere a disposizione dei clienti e delle aziende del gruppo le nostre competenze maturate in oltre 40 anni in ambito ERP, CRM, CPQ e Industry 4.0, realizzando progetti complessi per la media e grande impresa”.
Giorgio Mini, vicepresidente Zucchetti, ha aggiunto: “Come Zucchetti continuiamo a perseguire il nostro obiettivo di diventare un fornitore globale di soluzioni tecnologiche per i nostri clienti, dalle applicazioni orizzontali a quelle più verticali, ricorrendo anche ad acquisizioni mirate di società che sono già dei punti di riferimento per settori specifici. Con Axioma intendiamo presidiare in modo ancora più puntuale gli ambiti della produzione, dei servizi e quello bancario. In particolare abbiamo voluto portare nel gruppo persone capaci di seguire progetti complessi nel campo dell’innovazione per quanto riguarda il Piano Transizione 4.0, per il quale abbiamo già delle richieste da parte di aziende manifatturiere che vogliono utilizzare gli incentivi fiscali per accelerare la digitalizzazione dei loro processi”.
Zucchetti continua quindi a investire per ampliare la propria offerta, sia mediante l’attività di ricerca e sviluppo interna, sia con acquisizioni mirate che possano portare all’interno del gruppo soluzioni e competenze capaci di soddisfare esigenze di mercati verticali e di integrarsi in modo sinergico con la piattaforma applicativa realizzata dalla prima azienda italiana di software.
Zucchetti fa spesso anche shopping tra le startup. Lo scorso aprile ha annunciato l’acquisizione del controllo di M.H. Crassus Inc, società con sede a San Francisco ma con anima italiana, che ha sviluppato Beaconforce, un algoritmo a supporto del management in grado di calcolare il livello di motivazione dei dipendenti (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio del 2020, invece, Zucchetti aveva rilevato il 100% di Scloby, piattaforma cloud che permette a piccoli commercianti, ristoranti e negozi di gestire la propria attività da qualsiasi luogo e utilizzando qualsiasi dispositivo (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre nel maggio 2020 il gruppo aveva acquistato il 51% di Lybra.Tech, la startup che aiuta gli hotel a vendere le loro camere al prezzo migliore (si veda altro articolo di BeBeez). Anche l’anno prima il gruppo aveva investito in startup: nel luglio 2019 aveva rilevato Intervieweb (si veda altro articolo di BeBeez) e, tramite la controllata MacNil, ha comprato il 100% di KFT spa e GuardOne Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Infine Zucchetti nel settembre 2019 aveva acquisito il 51% di Fluida, piattaforma cloud di Employee Relationship Management (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo Zucchetti ha chiuso il 2020 con circa un miliardo di euro di ricavi, dopo i 966 milioni del 2019, e un margine di ebitda del 25%.