H Exchange, società immobiliare che fa capo al gruppo Hightel Towers spa, acquisterà lo storico sito industriale di Carini (Palermo) di Italtel, multinazionale dell’Ict controllata da PSC Group (con il 53,66% del capitale), Clessidra Capital Credit (28,62%) e TIM (17,72%). Siglato il contratto preliminare, le società si sono impegnate a formalizzare il rogito entro il prossimo 31 marzo (si veda qui il comunicato stampa).
L’intero immobile in vendita, oltre all’opificio, comprende la palazzina che ospita il laboratorio software dell’Italtel, più le strutture a supporto: servizi sociali, agenzia di banca, sportello dell’assicurazione, mensa (chiusa fin dal periodo del lockdown). Nella struttura trovano posto anche alcune startup e il Data Center di Open Hub Med, consorzio di cui fa parte anche Italtel, snodo di connettività nell’area mediterranea. All’interno della struttura immobiliare ha sede anche Selikab, azienda del gruppo Tecno-System che si occupa di sistemi e apparecchiature elettroniche, che ha in affitto locali di Italtel. Selikab produce schede elettroniche, principalmente per il settore automotive.
Fermo da circa vent’anni, il polo produttivo di Carini, intitolato a Marisa Bellisario, la prima donna manager italiana che è stata alla guida di Italtel dal 1981 al 1988, è stato progettato agli inizi degli anni Settanta con ampi capannoni industriali pensati per la produzione di grandi centrali telefoniche, apparati di rete e apparecchi telefonici, in particolare le centrali della linea Ut, grandi impianti telefonici a commutazione elettronica. Attualmente vi lavorano circa 170 persone, per la gran parte tecnici e ingegneri parzialmente in cassa integrazione impegnati nei laboratori di ricerca e sviluppo su attività di progettazione software e sulla messa a punto di servizi innovativi di progettazione e ingegneria delle reti, di automazione e sicurezza informatica.
“Il nostro impegno è quello di mantenere attivi gli spazi che già da tempo ospitano diverse realtà aziendali e produttive. Ma come è noto il sito è rimasto fermo per oltre vent’anni e ha bisogno di investimenti e nuove progettualità. Stiamo valutando diverse opportunità e tra le ipotesi quella di riconvertire l’area attualmente non operativa e quella che fino ad oggi ha ospitato Italtel in polo logistico e produttivo focalizzato sulle telecomunicazioni e sulla mobilità sostenibile”, ha spiegato Gaetano Buglisi, presidente e socio di riferimento di Hightel Towers.
Hightel Towers è una tower company e operatore di comunicazioni elettroniche dal 2001, che progetta e realizza torri per telecomunicazioni e fornisce servizi agli operatori di telefonia mobile. La società offre alla propria clientela servizi di Housing e Towering di impianti Tlc, servizi di consulenza, ingegneria, progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture di rete. Hightel Towers si era quotata sul Marché Libre francese dal febbraio 2015, ma poi nel gennaio 2017 l’allora azionista di controllo della società, Finbim srl, e gli altri azionisti avevano annunciato l’opa sulle azioni residue e delistato la società. Contestualmente la società aveva quotato all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana un minibond short term da 500 mila euro a scadenza 31 luglio 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). La società, che fa oggi capo a Gaetano Buglisi, sia direttamente sia indirettamente, attraverso Gibbi srl (74,63%) e TD Italia tlc srl (19%), ha chiuso il 2021 con 560 mila euro di ricavi, un ebitda negativo per783 mila euro e un debito finanziario netto di 4,5 milioni, ma a fronte di un patrimonio netto di 19,6 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Le attività siciliane di Italtel saranno trasferite nei prossimi mesi in una nuova sede a Palermo, più consona alle attuali esigenze dell’azienda. Gli uffici della nuova sede di Palermo saranno progettati tenendo conto delle esigenze tipiche delle software house e prevederanno spazi funzionali pensati per il lavoro in team e collaborativo. Gli spazi complessivi saranno più ridotti tenuto conto il minore flusso quotidiano di persone dovuto al fatto che l’azienda offre la possibilità di usufruire di modalità di lavoro ibride. Nell’ambito del piano di modernizzazione delle sue sedi, all’inizio dell’anno scorso Italtel ha trasferito il quartier generale e tutto il personale dello storico sito di Settimo Milanese nella nuova sede di Caldera Park, a Milano.
“Il trasferimento del polo siciliano rientra nel piano di modernizzazione delle nostre sedi italiane che abbiamo avviato con l’obiettivo di migliorare la qualità degli ambienti di lavoro in location più moderne e funzionali e di conseguire un importante efficientamento dei costi di gestione e dei consumi energetici in ottica eco-sostenibile. Palermo resta per noi un polo importante perché nei suoi laboratori di ricerca e sviluppo si svolgono attività chiave di sviluppo software e system integration anche in collaborazione con il mondo accademico”, ha commentato l’amministratore delegato di Italtel, Benedetto Di Salvo.
Nel 2013 Italtel, assieme a Invitalia e Telecom Italia, ha firmato un contratto di sviluppo del valore complessivo di oltre 61 milioni di euro per la diffusione della rete a banda larga e per favorire l’utilizzo di servizi innovativi in Sicilia (si veda qui il comunicato stampa). L’intervento di Italtel è stato pari a 20 milioni di euro, di cui 18 milioni per realizzare una piattaforma ad elevato contenuto di software per fornire servizi video, voce e internet attraverso le reti di ultima generazione, e 2 milioni per diversificare la produzione dello stabilimento di Carini, creando l’infrastruttura per l’operatività di una software factory e di un polo di ingegneria per la produzione industriale di prodotti ad elevato contenuto software.
Due anni dopo, la società ha firmato un altro contratto di sviluppo sempre con Invitalia e Telecom Italia del valore complessivo di 71 milioni di euro per accelerare nello sviluppo della reti ultrabroadband e favorire l’utilizzo di servizi innovativi in Sicilia, ma anche in Campania, Puglia e Calabria (si veda qui il comunicato stampa). L’investimento di Italtel è stato pari a 23 milioni di euro, di cui 1,7 milioni per l’ampliamento dello stabilimento di Carini per lo sviluppo di nuovi prodotti software per la virtualizzazione delle reti secondo il paradigma del cloud computing e 21,3 milioni per progettare e sviluppare prodotti software per reti a banda ultra larga (più in dettaglio, per i livelli di rete di bordo, servizio e virtualizzazione).
Ricordiamo che Italtel è uscita dalla situazione di crisi alla fine del 2021, quando il Tribunale di Milano ha omologato il piano concordatario e ha dato il via libera all’ingresso dei nuovi soci (si veda altro articolo di BeBeez). Oggi le attività della società ruotano attorno alla progettazione di software applicata alla realizzazione di infrastrutture, servizi e soluzioni per la trasformazione digitale in ambiti quali il cloud, la cybersecurity, l’IoT, l’Ubb e il 5G, il digital workplace e l’analytics & automation. Il piano industriale presentato la scorsa estate, che punta al raggiungimento di ricavi per 365 milioni di euro nel 2026 (si veda altro articolo di BeBeez), prevede tra l’altro anche la cessione di alcuni asset.