L’agente immobiliare online del Sud-Est asiatico PropertyGuru Group, che annovera tra i suoi azionisti TPG Capital e KKR, sta preparando un’ipo alla Borsa australiana che potrebbe raccogliere fino a 400 milioni di dollari australiani (274,2 milioni di dollari Usa, si veda Reuters). Funzionari senior della società con sede a Singapore, che gestisce portali immobiliari nella regione, inizieranno a incontrare gli investitori australiani entro le prossime settimane prima di incontrare gli investitori asiatici e statunitensi. Un portavoce esterno di PropertyGuru ha dichiarato: “Stiamo prendendo in considerazione una serie di opzioni strategiche, ma al momento non è stata presa alcuna decisione.” PropertyGuru ha nominato UBS e Credit Suisse come joint lead manager dell’ipo. PropertyGuru, partecipato anche dalla società di media indonesiana Emtek e dalla società di venture capital Square Peg Capital, ha incassato un round di investimento di 200 milioni di dollari australiani (145 milioni di dollari Usa) da KKR lo scorso anno. La società si definisce il principale gruppo immobiliare online del Sud-Est asiatico e opera a Singapore, Vietnam, Tailandia, Malesia e Indonesia. Il valore di mercato dell’azienda dovrebbe essere di circa 1,2 miliardi di dollari australiani. In totale il portale ha incassato quattro round di finanziamento per un totale di 400 milioni di dollari. Sul mercato asutraliano ci sono state soltanto 20 ipo da inizio anno, in calo del 43% dallo stesso periodo dell’anno scorso, ha calcolato EY.
L’INREV Funds Termination Study 2019 rivela che 50 fondi chiusi immobiliari europei non quotati arriveranno a liquidazione entro il 2021, rilasciando sul mercato complessivamente ben 13,2 miliardi di euro. Entro il 2028, si prevede che 97 fondi arriveranno al termine della loro vita, il che rappresenta un valore patrimoniale netto (NAV) di 23 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa). È probabile che la maggior parte delle liquidazioni avvenga nel 2020, per un totale di 23 fondi. I fondi che termineranno la loro vita nel 2021 sono anche quelli che hanno realizzato la migliore performance annualizzata su un arco di 12 anni con rendimenti medi del 5,6%. Sono anche i fondi più grandi, ciascuno con un NAV medio di 578 milioni di euro, per un totale di 5,6 miliardi di euro. La maggior parte dei fondi con strategia di investimento concentrata in un singolo paese e che andranno in liquidazione tra il 2019 e il 2021 (50% del totale), sono concentrati sul Regno Unito. Il tempismo coincide con la Brexit, ma non era stato ovviamente studiato per quello. Nello stesso periodo, i fondi focalizzati su un singolo settore riporteranno sul mercato 9,7 miliardi di euro. Quasi il 41% di questi veicoli è costituito da fondi con focus su asset retail, che rappresentano complessivamente 4,4 miliardi di euro. I fondi core rappresentano il 44% del totale, mentre il 42,% è rappresentato da fondi a valore aggiunto e il 14% sono opportunities fund. Dei fondi che dovrebbero concludersi nei prossimi tre anni, circa la metà è stata raccolta nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013 e il 25% prima del 2008. Ciò indica che la maggior parte è stata avviata dopo la crisi finanziaria e pochissimi durante la crisi. Quasi il 90% ha livelli di leva inferiori al 60%.