Due fonti vicine al probabile deal hanno lasciato trapelare che il private equity globale americano Blackstone Group, è in trattative avanzate per acquisire ILFS India Realty Fund I, fondo di real estate da 525 milioni di dollari detenuto attualmente da IL&FS Investment Managers Ltd (IIML). IIML è una unità che fa capo a Infrastructure Leasing & Financial Services Ltd (IL&FS). Si veda dealstreetasia. La transazione sarà firmata da Blackstone India Real Estate Advisors, Braccio indiano di Blackstone per il real estate. Blackstone è uno dei principali investitori in spazi destinati a uffici in India con più di 30 milioni di piedi quadrati (circa 2.787.000 mq) di spazio distribuiti tra le maggiori città. ILFS India Realty Fund I, uno dei primi fondi di real estate dedicati all’India era stato lanciato nel 2005, ha avuto modo di effettuare 17 investimenti e di uscire da sei. Tra i portsafogli che fanno capo a ILFS India Realty Fund I ci sono ETL Infrastructure Services Ltd, (48 milioni investiti nel 2006) e QVC Realty Ltd. (100 milioni di dollari investiti nel 2008). Advisor di ILFS per la vendita del fondo di real estate è stata Jones Lang LaSalle (JLL) India. ILFS India Realty Fund II, con un valore di 895 milioni di dollari era stato raccolto nel 2007 e risulta investito in 28 entità che includono Kohinoor CTNL Infrastructure Company Ltd e GK Industrial Park Pvt Ltd. Le maggiori entità in portafoglio di IL&FS real estate funds includono Ansal Esencia, con sede a Gurugram, Pacifica Aurum, con sede a Chennai, Phoenix Market City con sede nel Bengala, Indiabulls Blu, con sede a Mumbai e le Amanora Towers. Attualmente IIML ha sei fondi di real estate con circa due miliardi di dollari in gestione oltre a commitment aggregati per 1,8 miliardi di dollari in 74 diverse transazioni sul territorio indiano. Blackstone ha aperto la sua divisione Indiana nel 2007 assumendo Tuhin Parikh in qualità di senior managing director. Parikh, già chief executive di TCG Urban Infrastructure Holdings Ltd., sviluppatore di uffici in India oltre che detentore di asset, ha rafforzato la presenza Indiana di Blackstone acquistando dal 2011 diversi asset dedicati a uffici oltre che mall. Val la pena di ricordare che nel 2014 Blackstone aveva acquisito il 50% della bengalese Embassy Holding Company che detiene 1,95 milioni di mq a uffici in India.
Le Joint ventures sono la soluzione preferita per gli investitori interessati al real estate vietnamita dall’inizio di quest’anno appena gli operatori si sono resi conto dei potenziali risultati derivanti dalla sinergia tra i proprietari locali di asset e l’esperienza unita ai capitali degli investitori stranieri. Si veda dealstreetasia. Sviluppatori stranieri si sono anche messi ad acquisire entità locali dedicate al real estate per provare il mercato mentre non si vedono sul mercato fondi che acquisiscano singoli asset. Gli investitori istituzionali sembrano sopravanzare i fondi di private equity in questa fase. Questa è la conclusione cui è facile giungere se si analizza la provenienza dei capitali cospicui che vengono da Giappone, Cina e Corea. Così a dichiarato Troy Griffiths, deputy managing director di Savills in Vietnam. Tra le quattro ultime transazioni registrate da CBRE tre sono state JV tra società locali e investitori stranieri. Nam Long ha fatto una partnership con due aziende giapponesi: Hankyu Realty e Nishi Nippon Railroad per il progetto da 348 milioni di dollari per il Mizuki Park project a Ho Chi Minh City. La società vietnamita detenendo il 50% del progetto. In maniera del tutto simile, Ho Chi Minh City Infrastructure Investment ha blindato una JV da 115 milioni di dollari con Hong Kong Land, mentre Bitexco ha fatto una partnership con Mitsubishi Corporation per il progetto di sviluppo ad Hanoi del Manor Central Park del valore di 290 milioni di dollari.