Forte di 20.000 negozi online supportati con un catalogo di 250 mila prodotti, da poche settimane Blomming ha iniziato a far pagare i propri servizi, di fatto passando così alla seconda fase di sviluppo del business. Un passo necessario in vista di un secondo round di finanziamento da fondi di venture capital (previsto per fine anno), dopo il primo da 1,3 milioni ottenuto la scorsa estate dal fondo Vertis venture.
Blomming è una start up fondata nel marzo 2011 da Nicola Junior Vitto e Alberto D’Ottavi, con l’aiuto dell’angel investor Matteo Cascinari, che permette a chiunque, individui e aziende, di aprire un negozio online attraverso il proprio sito, blog, pagina Facebook, account Twitter e direttamente su Blomming stesso, tramite una piattaforma centralizzata e facilissima da usare, offrendo così “tre shop in uno”.
“Sino allo scorso metà aprile il servizio era completamente gratuito e a Blomming non era riconosciuto nulla sul fatturato online dei propri utenti. Ma ora, visto che abbiamo raggiunto un numero di utenti piuttosto importante è il momento di passare alla fase successiva e abbiamo deciso quindi di iniziare a testare il mercato, chiedendo ai nostri utenti una piccola percentuale sulle vendite”, spiega a BeBeez Matteo Cascinari (ex Direttore Area Multimedia de Il Sole 24 Ore), che è anche l’amministratore delegato di Blomming.
Al momento della registrazione sulla piattaforma di Blomming i venditori si iscrivono automaticamente al piano “free”, che permette a tutti gli utenti attivati di utilizzare gratuitamente tutti i servizi offerti dalla piattaforma tecnologica di Blomming e quindi consente di vendere i propri prodotti e/o servizi fino al raggiungimento dell’importo complessivo di 200 euro di ordini andati a buon fine. Dopodiché, al superamento di quella soglia, il venditore sceglierà se pagare a Blomming una tariffa pari al 4% del prezzo che appare sulla scheda del prodotto in vendita oppure una tariffa fissa mensile di 12,99 euro. Non solo. Il venditore potrà anche decidere se avere maggiore visibilità attivando il servizio di affiliazione, cioè permettere che degli “agenti” (in pratica dei blogger) promuovano per lui il suo prodotto sul web. In questo caso il venditore riconoscerà al promotore una percentuale minima del 4% sul valore del prodotto.
“Blomming è costruito con una logica mondiale e infatti oltre alla versione italiana abbiamo sviluppato quella inglese e quella spagnola e ora stiamo lavorando a quella portoghese”, continua Cascinari, precisando anche che “il grosso impulso allo sviluppo è stato dato dall’investimento di 1,3 milioni di euro che ha condotto il fondo Vertis Venture l’anno scorso”. Vertis, infatti, ha acquisito in aumento di capitale una quota del 46,5% in Blomming, con l’accordo che questa quota potrà aumentare sino al 70% a seguito di successive iniezioni di capitale. E in effetti qualcosa che bolle in pentola c’è già, perché Cascinari anticipa che “il quarto trimestre di quest’anno potrebbe essere il momento per un secondo round di finanziamenti per un totale di 3-5 milioni di euro, con i quali far fare al business un vero balzo internazionale”.
Per il momento, infatti, l’Italia rappresenta oltre il 50% degli utenti e in Italia la startup di social commerce è stata vincitrice del Premio Nazionale per l’Innovazione 2012 di Confcommercio e designata Cool Vendor In E-Commerce 2012 da Gartner Inc. Tra gli utenti business c’è anche Jeckerson, il produttore dei noti pants, che ha aperto il suo negozio su Facebook proprio utilizzando la piattafoma di Blomming (clicca qui per il comunicato).
Tutto è nato da un’idea di Nicola Junior Vitto (con un’esperienza quasi decennale di product strategy su web, e-commerce e finanza) e di Alberto D’Ottavi (giornalista, blogger, docente ed esperto di innovazione digitale e nel 2011 è stato nominato da Wired.it tra i “50 Italiani da seguire” su Twitter e Facebook). I due si erano inizialmente rivolti al network di business angel IAG (Italian Angels for Growth) del quale faceva parte anche Cascinari, ma alla fine l’operazione è stata conclusa dal solo Cascinari al di fuori dell’ambito di IAG. Oggi Cascinari ha circa il 20% della società.
Grazie all’intervento di Vertis, il team si è allargato. Sono entrati nella squadra anche: Gregory Bevilacqua (web marketing), Paolo Chiodi (product team), Alejandro Mendo (mercati internazionali), Matteo Parmi (product team), Valentina Sangiovanni (sales support), mentre Andrea Salicetti (product Team), socio di minoranza che prima operava come collaboratore esterno è passato full time alla startup. L’eta media è inferiore ai 30 anni.