La Fondazione Enpaia, l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura guidato dall’ex presidente della Libera Associazione Agricoltori di Cremona, Antonio Piva, studia l’ipotesi di sottoscrivere minibond in più tranche sino a un totale di un miliardo di euro per finanziare gli associati. L’annuncio è stato dato nelle scorse settimane dallo stesso Piva, all’assemblea annuale del Sindacato Pensionati della Libera Agricoltori e ribadito nei giorni successivi a Cremona fiere nel corso delle fiere Zootecniche internazionali.
L’obiettivo finale è permettere nuovi investimenti di cui l’agricoltura ha bisogno per poter crescere. “L’Enpaia ha un grosso patrimonio e penso sia una grande opportunità quella di metterla a disposizione del mondo agricolo”, ha spiegato Piva. Insomma un’operazione che se ottimizzata nel tempo potrebbe svincolare gli agricoltori dagli istituti di credito. “Il sistema bancario non fa credito alle imprese ed è scettico riguardo al mondo del settore primario, settore che invece garantisce un ritorno economico. Al contrario le banche preferiscono dare credito ai grandi gruppi che non sempre premiano l’investimento fatto”, ha detto ancora Piva, che ha aggiunto: “Stiamo mettendo a punto un piano per emettere obbligazioni per il valore di 1 miliardo”, continua Piva spiegando che quel miliardo è esattamente la disponibilità di cui gode ora l’Enpaia. Soldi virtualmente disponibili, insomma, ma non prestabili. Non siamo una banca, non possiamo prestare soldi ma se emettessimo delle obbligazioni potremmo finanziare progetti innovativi, acquisto di terreni e in generale lo sviluppo delle attività agricole”.
Lo strumento è ancora da mettere a punto, per ora si parla di minibond. “La volontà”, ha concluso Piva, “è quella di far tornare agli agricoltori i soldi degli agricoltori”.