Moncler archivia il 2013 con utili e ricavi in crescita, trainati dalle performance di America e Giappone, anche se l’effetto cambi sfavorevole ha fatto sentire i suoi effetti soprattutto nel quarto trimestre. Nel dettaglio, il gruppo di abbigliamento sportivo invernale produttore dei noti piumini, ha chiuso l’esercizio 2013 con ricavi per 580,6 milioni di euro, il 19% in più rispetto ai 489,2 milioni registrati nell’esercizio 2012 (+25% a tassi di cambio costanti), un ebitda normalizzato di 191,7 milioni (+19%) e un utile netto normalizzato dei costi straordinari (principalmente legati al processo di quotazione, si veda altro articolo di BeBeez) di 96,3 milioni, +17% rispetto al 2012. A fine esercizio l’indebitamento finanziario netto era sceso a 178,2 milioni, dai 229,1 milioni al 31 dicembre 2012 (scarica qui il comunicato e la presentazione).
Sul fronte geografico, nel corso del 2013 Moncler ha registrato performance di crescita a doppia cifra a tassi di cambio costanti in tutti i mercati internazionali in cui opera. In particolare, nelle Americhe il gruppo ha segnato una crescita del 44%, in Asia il fatturato è cresciuto del 34% e i paesi dell’area Emea hanno visto un incremento del 28%. L’Italia ha registrato una crescita del 2%, in linea con le attese, nonostante la riduzione programmata dei punti vendita wholesale multimarca.
L’inizio del 2014 ha confermato tendenze sostanzialmente in linea, ha detto Remo Ruffini, presidente e amministratore delegato di Moncler:”Guardando alle prime settimane del 2014, continuiamo ad avere performance forti in Nord America e Giappone. L’Europa e l’Italia sono state leggermente influenzate dal clima mite, dall’inverno mite che non è particolarmente favorevole per il nostro business, ma sono sostanzialmente in linea con i trend precedenti”.