Il gruppo polacco Wielton ha presentato al Tribunale di Verona un’offerta (finora l’unica) di affitto di ramo d’azienda per la Compagnia Italiana Rimorchi, storica azienda italiana, a cui fanno capo i marchi Viberti, Cardi e Merker, ammessa al concordato preventivo lo scorso maggio. Lo scrive oggi MF Shipping&Logistica, riferendo quanto fonti sindacali hanno riportato a TrasportoEuropa,
A questo fine Wielton ha creato una newco in Italia denominata Italiana Rimorchi (che si affianca alla Wielton Italia srl dedicata al commercio dei rimorchi polacchi nel nostro Paese) che ha chiesto al tribunale l’utilizzo dei marchi della Compagnia Italiana Rimorchi eoltre appunto all’affitto del ramo d’azienda.
In una nota Italiana Rimorchi ha anticipato che in occasione della prossima fiera Transpotec di Verona, nello stand saranno esposti un semirimorchio ribaltabile in alluminio marcato Cardi (costruito da Wielton) e un centinato marcato Viberti 38S20PR. Non è però ancora chiaro quale sarà il futuro degli stabilimenti e dei lavoratori della Compagnia Italiana Rimorchi, attualmente in cassa integrazione. In questa prima comunicazione Wielton parla infatti di utilizzo del marchio, senza fare cenno a un’eventuale produzione in Italia.
Compagnia Italiana Rimorchi è il maggior costruttore italiano del settore rimorchi e semirimorchi e uno dei principali protagonisti dei mercati europei. CIR conta su una capacità produttiva installata di oltre 15.000 unità annue che vengono prodotte in 3 stabilimenti caratterizzati da tecnologie e processi industriali di avanguardia e un organico di circa 400 persone.
CIR è controllata al 60% dal gruppo Margaritelli e partecipata con il 20% ciascuno dal gruppo Acerbi-Viberti e da C.L.N. (Coils Lamierati e Nastri). E’ stata fondata nel 2010 a seguito di un’operazione che ha visto il gruppo Margaritelli apportare alla società le intere attività industriali connesse ai marchi Cardi e Merker, mentre Acerbi ha apportato il ramo d’azienda che faceva riferimento al marchio Viberti. Quanto alla torinese CLN, gruppo da 1,5 miliardi di euro di fatturato, controllato dalla famiglia Magnetto e partecipato al 35% da Arcelor Mittal, era entrato nell’operazione nella veste di fornitore di materie prime e componenti in acciaio di nuova generazione (si veda il comunicato stampa di allora).
A sua volta Margaritelli, storica azienda umbra con attività diversificata nei settori delle pavimentazioni in legno e dell’armamento ferroviario, è controllata al 90% dall’omonima famiglia e partecipata dal 2008 all’8% dal Fondo Centro Impresa gestito da Imi Fondi Chiusi sgr e al 2% dal fondo BCC Private Equity 1 di BCC Private Equity sgr (poi acquisita da Assietta Private Equity sgr, si veda altro articolo di BeBeez).