Il termine per presentare le richieste di recesso dalla business combination proposta da Spaxs con Banca Interprovinciale è scaduto lo scorso giovedì 23 agosto (si veda qui il comunicato stampa), ma già lo scorso 8 agosto l’assemblea degli azionisti della Spac aveva dato il via libera all’operazione e svelato il nome con il quale sarà ribattezzata la banca, cioé Illimity (si veda qui il comunicato stampa).
All’assemblea, infatti, aveva partecipato oltre il 73% del capitale sociale ordinario, con voti favorevoli per oltre il 98% dei presenti, il che significa che in ogni caso i recessi non saranno superiori al 30% del capitale e quindi può essere conclusa l’operazione di fusione tra Spaxs e Banca Interprovinciale e la trasformazione dell’istituto in una cosiddetta challenger bank, cioé in una banca completamente digitale e con un modello di business innovativo, che offrirà credito alle pmi ad alto potenziale, ma con una struttura finanziaria non ottimale e/o con rating basso o senza rating, incluso il segmento delle pmi non-performing. La banca inoltre punterà a diventare un operatore leader nel settore dei corporate Npl, unsecured e secured, e offrirà servizi di banca diretta a famiglie e imprese.
Come già illustrato a fine luglio da Corrado Passera, promotore principale di Spaxs e amministratore delegato della nuova banca (si veda altro articolo di BeBeez), Illimity si pone l’obiettivo di raggiungere 7 miliardi di euro di attivi al 2023, 300 milioni di euro di utili netti con buona redditività già nel 2020 (attesi 40-50 milioni di profitto), un cost/income ratio inferiore al 30% e un Roe pari a circa il 25%, con un Common equity Tier 1 ratio stabilmente superiore al 15% in arco piano.