In Italia ottenere un credito attraverso i
canali tradizionali (banche, finanziarie) è sempre stato
difficile.
Questo è uno dei motivi per cui, negli ultimi tempi, il mercato dei prestiti fra
privati (P2P lending) sta riscuotendo sempre più successo.
Secondo i dati presentati dall’Osservatorio Crowdinvesting
del Politecnico di Milano, fra il 2016 ed il 2017 sono stati raccolti più di 57
milioni di euro con questa modalità alternativa.
Sono in netta crescita anche i
dati del mercato Fintech, ossia la digitalizzazione del sistema bancario e
finanziario. Si calcola infatti che, nel 2017, il 16% degli italiani si sia
avvalso dei servizi Fintech.
Chi ha bisogno
di liquidità oggi può ricorrere a sistemi di finanziamento alternativi, come quelli messi a disposizione da MotusQuo, una piattaforma innovativa in
grado di assecondare in tempi brevissimi le richieste di credito.
La piattaforma può essere
utilizzata dai privati con due obiettivi. Da un lato ci sono gli investitori, che posseggono qualche risparmio e desiderano farlo fruttare al meglio;
dall’altro chi ha bisogno di liquidità e non riesce ad ottenerla in maniera
rapida
“Il vantaggio delle parti, investitore e debitore, è prima di tutto economico.
L’investitore può ottenere un interesse maggiore rispetto a quello offerto dagli istituti di credito, mentre il debitore può ricevere credito molto
facilmente”, spiega Giorgio Martelli, (nella foto) fondatore e
amministratore delegato di MotusQuo.
La situazione finanziaria di ogni singolo richiedente
viene dettagliatamente e preventivamente monitorata attraverso l’analisi del CRIF,
la Centrale Rischi Finanziari, prima di ammettere il soggetto al prestito.
La Centrale dei Rischi Finanziari
è un sistema informativo, curato dalla Banca d’Italia, che raggruppa le
informazioni raccolte da vari istituti (banche e società finanziarie) sui
crediti concessi ai clienti.
Per accrescere ulteriormente
l’attività, MotusQuo ha recentemente
lanciato una campagna di Crowfounding presso la piattaforma Opstart.it. L’obiettivo minimo di raccolta è di 100 mila euro.
Il mercato del credito fra privati cresce con ritmi rapidi, e quindi la piattaforma ha ottime possibilità di sviluppo e diffusione.
Ma come funziona in concreto MotusQuo? L’investitore, ovvero colui
che mettere a disposizione il denaro sulla piattaforma, decide non solo
l’importo della somma, ma anche la durata, il tasso di interesse del prestito e
la classe di merito del richiedente.
Alle persone che richiedono il
prestito viene assegnata una categoria. Le classi dei richiedenti sono
suddivise in base al rischio dell’investimento, ovvero alla sicurezza della
loro solvibilità.
“L’investitore può mettere a disposizione anche somme modeste e può
scegliere diverse controparti diversificandole in base alla tipologia di
rischio. Maggiore è il rischio, più alto sarà l’interesse incassato…”,
continua Martelli.
L’interesse prodotto dalla
liquidità attraverso MotusQuo è più alto rispetto a quello offerto dal sistema
bancario; inoltre, chi si avvale della piattaforma non va incontro a costi di deposito o di gestione e non deve spendere tempo davanti agli sportelli per eseguire noiose pratiche burocratiche.
Per quanto riguarda le richieste
di prestito, la piattaforma, avvalendosi di un algoritmo, propone
automaticamente l’offerta con il tasso di interesse più vantaggioso, che viene
sempre determinato sulla base dei criteri anti-usura.
criteri legali antiusura. MotusQuo ha anche un’importante funzione sociale, perché costituisce una reale e concreta alternativa alle forme di prestito illegali
e dannose. Anche la privacy dei richiedenti è assicurata, perché compaiono sulla piattaforma solo attraverso
un
nickname”, afferma
Martelli.
MotusQuo
sostiene l’investitore in caso di insolvenza da parte del debitore.
In questi casi, saranno inviate lettere di sollecito e, se necessario, saranno anche attivate azioni legali. Le spese, nei limiti dell’importo investito, non
saranno a carico del prestatore, che quindi potrà risparmiare tempo e
denaro.