Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto il 9° rapporto trimestrale sulle startup innovative italiane. Il rapporto evidenzia come al 30 settembre 2016 le startup innovative fossero 6.363, +7,07% rispetto alla precedente rilevazione del 30 giugno.
Per la prima volta il rapporto attinge da una nuova, importante fonte dati: i bilanci 2015. Complessivamente, le startup innovative (che hanno presentato almeno un bilancio) hanno registrato nel 2015 un valore della produzione lordo pari a 585 milioni di euro euro, un incremento notevole rispetto ai 325,6 milioni di euro del 2014.
In crescita anche il valore
Come nel 2014, anche nel 2015 prevale la quota percentuale di startup innovative che registra una perdita: 57,07%, contro il 56,54% dell’anno precedente. Ma attenzione le startup innovative in utile presentano indicatori di redditività sensibilmente migliori di quelli delle altre società di capitali in utile.
Un contesto positivo che dimostra la bontà delle politiche messe in atto dai Governi italiani a partire dal 2013 per sostenere l’ecosistema italiano dell’innovazione. Una spinta ulteriore potrebbe arrivare a partire dal 2017 quando dovrebbero essere in vigore le norme contenute nella Legge di Bilancio che stanziano 1 miliardo di euro di nuovi incentivi fiscali a favore delle startup tra cui l’aumento della detrazione al 19% al 30% per chi investe in quote di capitale (con un tetto sino a 1 milione di euro).
Benefici riservati non solo agli investitori professionali ma anche ai piccoli risparmiatori che possono utilizzare i portali di equity crowdfunding per investire facilmente, velocemente e in sicurezza, in startup. In Italia sono attivi 17 portali tra questi Equity Startup, è la prima piattaforma italiana promossa da un’associazione di categoria, AscomFidi Nord-Ovest.
Una delle principali innovazioni introdotte da EquityStartup è la possibilità dell’intestazione delle quote in conto terzi anziché in conto proprio. Grazie alla partnership con Intermonte, (società che possiede Websim.it) gli investitori potranno intestare a Intermonte (anziché a se stessi) le quote sottoscritte in fase di collocamento.
Una procedura che semplifica molto la vita all’investitore in termini di tempi e di costi sia in fase di sottoscrizione che di eventuale cessione delle quote. Si apre quindi la strada alla negoziazione delle quote ovvero alla nascita di un mercato secondario (come avviene in Borsa) che riduce l’illiquidità tipica dell’equity crowdfunding.
Altra grande piattaforma italiana di equity crowdfunding è Crowdfundme, che ha già portato a termine con successo numerose campagne e ha introdotto recentemente il nuovo processo ‘Clicca & Investi’, grazie alle modifiche del regolamento Consob. I potenziali investitori possono così completare l’intera operazione online.
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