Il governo deve ancora varare i decreti attuativi delle norme fiscali introdotte a favore degli investimenti in start up e in fondi e veicoli di venture capital, inserite nel Decreto Crescita , DL. 179/2012 così come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 11 gennaio 2013 (per gli articoli in questione, clicca qui L179/2012 – Articoli sulle aziende start up).
Nel frattempo, però, Banca d’Italia ha pubblicato tra le sue Questioni di Economia e Finanza (Occasional papers) uno studio sulla normativa vigente per i venture capital in Italia e su quella che verrà, mettendola a confronto con le norme in vigore in altri Paesi europei (scarica qui l’intero studio VC-Bankitalia).
Quanto ai decreti attuativi in questione, si ricorda che è in fase di predisposizione il decreto che istituisce un canale agevolato di accesso al credito per le start-up e per gli incubatori certificati, che potranno usufruire gratuitamente e con procedura semplificata del Fondo centrale di garanzia per le pmi.
È poi in cantiere il decreto che introduce le agevolazioni fiscali a favore di chi investe nel capitale delle start-up innovative, in cui è previsto che le persone fisiche abbiano diritto a una detrazione Irpef del 19% sulla somma investita nel triennio 2013-2015 fino a un massimo di 500 mila euro. Le persone giuridiche possono invece portare in deduzione dal reddito imponibile il 20% dell’investimento, a patto che questo sia mantenuto per almeno due anni, fino a un massimo di 1,8 milioni.
Infine, è allo studio il decreto attuativo della norma che istituisce, sotto forma di credito di imposta, un contributo del 35% sulle spese per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato e impiegato in ricerca e sviluppo. La misura è generale, ma è prevista per le start-up innovative e gli incubatori un’apposita riserva sul credito d’imposta, semplificando l’iter procedurale per l’ammissione al beneficio.