Non accenna a diminuire il ricorso ai cosiddetti pre-concordati (o concordati in bianco) da parte delle sempre più numerose aziende in crisi. Le cifre in Lombardia sono impressionanti. A Milano da 82 concordati nel 2011 si è saliti a 216 nel 2012: di questi, 134 sono in bianco o, appunto, pre-concordati. A Brescia l’aumento è da record: dai 21 nel 2011 ai 100 nel 2012, di cui 81 in bianco.
Infine a Bergamo le procedure da 29 nel 2011, sono diventate 69 nel 2012, delle quali 36 in bianco. Insomma, ben 251 pre-concordati in meno di tre mesi, visto che solo a partire dallo scorso 11 settembre, al momento della riapertura dei Tribunali dopo la pausa estiva, è stato possibile depositare le prime domande.
Tra le più note aziende italiane che hanno scelto la strada veloce per portare i libri in Tribunale ci sono anche quelli di Seat Pagine Gialle (il gruppo delle directory quotato a Piazza Affari, si veda altro articolo di BeBeez) e di Fnac Italia (la catena di negozi di libri, musica ed elettronica, si veda altro articolo di BeBeez ), che si sono aggiunte alla lunga lista di imprese che in questi mesi hanno sfruttato appunto l’opportunità introdotta dal decreto Sviluppo dello scorso giugno (art. 161, comma 6 L.F., introdotto dal DL n. 83 22 giugno 2012 , Capo III art. 33) , che permette alle aziende di predisporre una domanda di pre-concordato con tempi e documentazione molto accorciati, mettendole al riparo da azioni esecutive per 60-120 giorni, durante i quali la società può preparare una richiesta completa di ristrutturazione dei debiti o di un piano concordatario. Ma appunto, la lista è lunga. Così si va dalla storica holding di partecipazioni Sopaf alla linea aerea Blue Panorama, dal noto gruppo di costruzioni Acqua Marcia all’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, l’ospedale dermatologico del Vaticano gravato da 600 milioni di debiti.
Per approfondimenti e commenti si veda questo articolo di Milano Finanza MIFI-17112012.
Stefania Peveraro