Le 32 squadre dell’élite del calcio europeo a fine 2020 valevano 33,6 miliardi di euro, cioé 6,1 miliardi di euro in meno rispetto ai 39,7 miliardi del 2019 (-15%). Lo calcola Kpmg nel suo ultimo report sul settore The European Elite’ di KPMG Football Benchmark (si veda qui il comunicato stampa), sulla base di un algoritmo proprietario, basato sull’approccio revenue multiple, che prende in considerazione cinque parametri specifici del calcio (redditività, popolarità, potenziale sportivo, valore dei diritti televisivi e proprietà dello stadio).
Mentre l’anno scorso i primi tre club avevano aumentato il loro valore (il Real Madrid dell’8%, il Barcellona del 19% e il Manchester United del 4%), quest’anno le stesse società hanno visto una flessione rispettivamente del 16%, 10% e 20%. Kpmg che evidenzia che il calo delle valutazioni è la conseguenza della discesa dei ricavi e della redditività di tutti i club per colpa dei lockdown indetti nei vari Paesi per contrastare la pandemia da Covid-19. D’altra parte, solo sette dei primi 32 club hanno registrato un utile netto, rispetto ai 20 club dell’anno precedente.
Detto questo, nonostante quest’ultimo calo del 15% del valore d’impresa causato dal COVID-19, dal 2016 a oggi i 32 club hanno aumentato il loro valore aggregato del 27%. La Juventus riflette questo andamento con una crescita del 51% del valore d’impresa dal 2016. L’Inter ha registrato la maggior crescita percentuale negli ultimi 5 anni (+120%, oggi vale 877 milioni), mentre il Milan è il club che ha subito la riduzione maggiore nello stesso periodo, con una flessione del 22% (oggi valutata 427 milioni, meno del Napoli che invece viene valutato 485 milioni), superiore a quella registrata dallo FC Schalke 04 (-20%) e dall’Arsenal (-13%).
Tornando alla classifica 2020 per enterprise value, in cima si conferma il Real Madrid, con 2,909 miliardi di euro, davanti a Barcellona (2,869 miliardi) e Manchester United (2,661 miliardi) . Da segnalare inoltre che nella top 10, il Paris Saint-Germain è salito in ottava posizione, superando il Tottenham. La Juventus prende il posto dell’Arsenal tra le prime 10 con un valore d’impresa di 1,480 miliardi, mentre per la prima volta entra nel ranking l’Atalanta (24esima posizione) con 364 milioni. Atalanta, Marsiglia e Fenerbahçe sono entrate nelle prime 32 posizioni al posto di West Ham United, Athletic Club Bilbao e Beşiktaş.
Secondo le stime, i club di calcio più importanti appartenenti alle 55 Associazioni Aderenti UEFA, registrano una riduzione su base annuale dell’11% dei ricavi operativi aggregati (-2,7 miliardi) rispetto alla stagione 2019/2020.
Anche i valori dei cartellini dei giocatori hanno risentito di questa crisi: il valore di mercato aggregato dei 500 giocatori di calcio con il valore economico più alto è diminuito del 10% tra febbraio 2020 e aprile 2021. Inoltre, i dati sui risultati netti per la stagione 2019/2020 offrono dati poco incoraggianti: gli 80 club, tra cui tutti i giganti europei del calcio, che finora hanno reso pubblici i loro risultati finanziari hanno registrato una perdita netta aggregata di 2,04 miliardi di Euro.
Andrea Sartori, Global Head of Sports di KPMG e autore del rapporto, ha commentato: “Nell’ecosistema calcistico, oggi altamente interconnesso, servono riforme che coinvolgano tutte le parti interessate. Una revisione della governance e della redistribuzione del potere, la riduzione delle dimensioni dei campionati e la razionalizzazione dei calendari delle partite, l’equilibrio tra il merito sportivo e la prevedibilità finanziaria, la creazione di campionati regionali, unendo campionati nazionali più piccoli e la riprogettazione del FFP, il fair play finanziario, concentrandosi su meccanismi di controllo dei costi più rigorosi”.