Tra gennaio e giugno sono fallite 6.284 aziende, il 15,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 e un dato in linea con quelli osservati nello stesso periodo tra il 2001 e il 2006. Il dato emerge dall’Osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure d’imprese relativo al secondo trimestre del 2017, che Cerved ha diffuso ieri (scarica qui il report).
Peraltro lo stesso Osservatorio del Cerved aveva evidenziato che il trend era già in atto da due anni. Nel 2016, infatti, per il secondo anno consecutivo è il numero dei fallimenti: 13,5 mila imprese italiane hanno dichiarato default nel 2016, l’8,5% in meno rispetto al 2015 quando si erano registrati 14,7 mila fallimenti (e un calo del 6,1% rispetto al picco del 2014 (si veda altro articolo di BeBeez).
Le statistiche relative alle procedure concorsuali non fallimentari indicano anche un utilizzo sempre meno frequente del concordato preventivo. Nel complesso nei primi sei mesi del 2017 sono state aperte 822 procedure diverse dal fallimento, il 15,9% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Di queste
procedure, le domande di concordato preventivo presentate sono solo 336, un ulteriore calo su base annua (-31,7%) e un crollo del 70% rispetto al picco osservato nello stesso periodo del 2013 (1.138 domande).
Anche in questo caso, il trend era evidente da tempo. Il 2016 è stato il terzo anno consecutivo di calo delle procedure concorsuali diverse dai fallimenti: a 1.640, il 35,1% in meno rispetto al 2015. La riduzione è stata sempre fortemente influenzata dal crollo dei pre-concordati o concordato in bianco, la procedura che permette di bloccare le azioni esecutive dei creditori in attesa di presentare un piano di risanamento e accedere al concordato. Nel primo semestre 2017 sono state presentate 807 domande di pre-concordato, il 10% in meno dello scorso anno, mentre nel 2016 se ne contano 817, il 42% in meno rispetto al 2015 e un quarto rispetto al picco del 2013 (2,2 mila). Il ricorso a questo strumento è rapidamente aumentato tra 2011 e 2013 per effetto della crisi e di alcuni provvedimenti legislativi, tra cui l’introduzione del concordato in bianco, che lo avevano reso vantaggioso per le imprese. Dopo l’introduzione di alcuni correttivi normativi , le domande di concordato preventivo si sono drasticamente ridotte.
Quanto alle liquidazioni volontarie d’impresa, dopo la breve inversione di tendenza dello scorso anno, nella prima metà del 2017 sono tornate a calare: si stima che siano 29mila le società liquidate, in calo del 2,5% rispetto all’anno
prima. Con questa riduzione le chiusure volontarie d’impresa toccano il livello del 2008.