Le pmi italiane nel 2018 hanno aumentato il fatturato del 16% e diminuito il debito, il cui indice è passato da 3,59 a 2,98 e la leva finanziaria è scesa in media da 0,97 a 0,80. Lo rileva un’analisi condotta su un campione di circa 50 mila imprese da Modefinance, prima agenzia di rating fintech in Europa (si veda qui il comunicato stampa).
Il valore mediano del ROE (la misura della redditività del capitale proprio) è in leggera diminuzione rispetto al 2017 (11,08% contro 11,45%), ma decisamente più importante rispetto al 2015 (9.42%), e più del 50% delle imprese che supera il 10%. Il valore mediano del ROCE (l’indice che misura la redditività degli investimenti e, quindi, quanto una società sia in grado di rendere profittevole l’investimento effettuato) è rimasto stabile. Nel 2015 le aziende in perdita erano oltre 5.700, nel 2018 si aggirano attorno alle 4.200. Circa 38 mila le aziende il cui è rimasto stabile nel 2018.
La mediana del rating delle aziende investment grade si attesta attorno a BB per il 2018. Queste aziende si sono dimostraye equilibrate sia a livello di bilanci sia di capitalizzazione. In crescita le pmi con valutazione investment grade: se nel 2015 la maggior parte di esse si trovava nella parte centrale della scala, nel 2018 si nota uno spostamento verso le classi più positive (malgrado la mancanza di un volume importante di bilanci depositati pubblicamente).
Questo suggerisce la presenza crescente di pmi, spesso ex microimprese, che dimostrano un potenziale di crescita notevole ma non sfruttato pienamente, che potrebbero beneficiare dall’ottenimento di un rating certificato, al fine di assicurarsi condizioni più favorevoli per l’accesso al capitale di debito tradizionale o di finanza alternativa. Valentino Pediroda, ad di Modefinance, ha commentato: “La buona salute, l’equilibrio e il moderato ottimismo che ispriano i numeri, non trova sponda nelle difficoltà di accesso al credito da parte delle pmi. Se da un lato il fintech sta crescendo molto come alternativa alle fonti tradizionali, dall’altro il freno generale dell’economia reale non favorisce una ripresa piena e totale della circolazione di capitali. Tra le opportunità che le nuove tecnologie hanno aperto alle imprese, una delle più evidenti è data dall’ampliamento delle modalità di finanziamento e accesso al credito grazie a un rating certificato e accessibile in termini di tempi e costi”.
Fondata da Valentino Pediroda e Mattia Ciprian, Modefinance è una start up dell’Università di Trieste, nata in Area Science Park, e partecipata dal dicembre 2015 al 43% dal gruppo Corvallis, che ha investito 1,3 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A sua volta Corvallis è controllata da Antonio Santocono ed Enrico Del Sole e partecipata per il 43,5%, da Nem sgr. Nell’ottobre 2017 Modefinance ha lanciato s-peek Team, l’evoluzione collaborativa di s-peek, piattaforma web e mobile per l’analisi e la gestione del rischio di credito (si veda altro articolo di BeBeez). Dal 2015 a oggi, l’azienda ha mostrato una crescita del 50% costante anno su anno. Nel luglio 2019 Modefinance e la fintech inglese Wiserfunding, cofondata da Edward Altman (l’economista statunitense inventore del noto Z-Score), hanno lanciato il primo rating fintech per le pmi europee certificato a livello globale (si veda altro articolo di BeBeez). Modefinance nel dicembre scorso ha siglato una partnership con Acp sgr, cui fornirà una applicazione personalizzata per il credit scoring (MORE by Oplon), che peserà le diverse variabili di rischio di ciascun potenziale investimento fornendo un punteggio puntuale e successivo monitoraggio real-time degli investimenti.
Inoltre, la partnership consentirà di sviluppare in via esclusiva un sistema di risk rating & pricing integrato con algoritmi proprietari di Acp sgr, in grado di valutare e quantificare preventivamente i vari fattori di rischio di natura finanziaria, operativa e di conformità ai criteri ESG, tramite una propria metodologia di ESG scoring (si veda altro articolo di BeBeez).