Le startup e scaleup attive nel settore cleantech in Italia lo scorso anno, tra equity, debito e grant, hanno incassato 322,3 milioni di euro, cioé ben il 68,6% in più rispetto ai 191,2 milioni del 2022 e oltre 10 volte in più dei 30,2 milioni del 2019.
Lo si legge nel primo report di Cleantech for Italy, realizzato insieme a MITO Technology, che analizza lo stato dell’ecosistema VC cleantech in Italia (si vedano qui il comunicato stampa e qui l’intero report).
Il report, realizzato da Leonardo Massa, investment director di MITO Technology, e Federico Cuppoloni, direttore di Cleantech for Italy, è stato presentato ieri mattina durante l’evento di lancio di Cleantech for Italy a Roma con il contributo dei rappresentanti della Breakthrough Energy, l’organizzazione fondata da Bill Gates, che sostiene progetti di ricerca e sviluppo nel settore cleantech attraverso veicoli di investimento, programmi filantropici, lobbying e altre iniziative..
Dal report emerge che, del totale di 322,3 milioni raccolti, gli investimenti condotti da operatori di venture capital hanno rappresentato 222,4 milioni, in aumento del 42% dai 156,6 milioni del 2022 e anche in questo caso circa 10 volte i 22,8 milioni del 2019, mentre gli investimenti di debito sono rimasti stabili a 27,5 milioni di euro, principalmente grazie all’investimento, annunciato lo scorso dicembre, di 25 milioni di euro della BEI in Energy Dome (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto ai grant, sono saliti a 35,9 milioni nel 2023 dai 4,4 milioni del 2022, anche in questo caso soprattutto grazie all’investimento di 35 milioni condotto sempre in Energy Dome a dicembre da Breakthrough Energy Catalyst, la piattaforma di investimento con focus sull’energia sviluppata in tandem da Breakthrough Energy e il colosso del venture capital Usa Catalyst.
Ciò detto, stiamo comunque parlando ancora di numeri molto piccoli, rispetto a quelli sviluppati in altri mercati europei, di pari passo alle dimensioni del mercato del venture capital: gli investimenti condotti da VC nel cleantech nel 2023 in Francia hanno raggiunto infatti quota 2,8 miliardi di euro, in Regno Unito i 2,6 miliardi e in Germania i 2,3 miliardi. Soltanto la Spagna si colloca attorno ai 200 milioni come l’Italia, ma se consideriamo il valore degli investimenti dei VC in cleantech pro-capite oppure in percentuale del PIL, ci batte anche la Spagna: rispettivamente, 5,2 euro contro 3,8 euro e 0,02% contro 0,01%. Numeri ben diversi da quelli della Francia (43,2 euro pro-capitale e 0,09% del PIL), del Regno Unito (38,8 euro pro-capite e 0,08% del PIL) e della Germania (27 euro pro-capite e 0,05% del PIL).
Tornando agli investimenti in cleantech italiane, dal report emerge che si è registrato un notevole incremento dei round di finanziamento post-seed, nella fascia di 5-20 milioni di euro. Questa tendenza ha determinato un aumento sia della dimensione media delle operazioni (2,7 milioni di euro nel 2023 rispetto a 1,9 milioni di euro nel 2022) sia della dimensione mediana delle operazioni (0,8 milioni nel 2023 da 0,4 milioni).
Nello specifico, il settore energetico è quello che ha ricevuto più finanziamenti nel 2023, con il 37,9% del valore totale delle operazioni, seguito dall’agrifood con il 20%. In questo contesto, nonostante le tendenze positive, l’Italia è significativamente in ritardo rispetto ai Paesi europei negli investimenti in venture capital cleantech: solamente 3,8 milioni di euro investiti pro capite (rispetto ai 43,2 milioni di euro della Francia e ai 38,8 milioni di euro della Germania).
Federico Cuppoloni, direttore di Cleantech for Italy, ha dichiarato: “La scena cleantech italiana è vivace, con molte startup emergenti che lavorano su tecnologie critiche per la decarbonizzazione e un numero crescente di fondi cleantech dedicati. Tuttavia, i finanziamenti nelle fasi avanzate sono ancora insufficienti e troppo bassi rispetto all’Europa. Per sbloccare il capitale, necessario a scalare i leader industriali di domani, Cleantech for Italy stringerà alleanze con tutti gli attori chiave e traccerà un percorso verso la leadership globale nel cleantech per il Paese. Colmeremo il divario tra scaleup, investitori e policymaker, sostenendo un quadro politico strategico per supportare la crescita e l’industrializzazione del nostro settore cleantech”.
Leonardo Massa, investment director di MITO Technology, ha aggiunto: “L’ecosistema cleantech italiano sta registrando un’accelerazione significativa, sostenuto da fondi di venture capital specializzati e startup climatiche come MITO Technology Venture. Negli ultimi cinque anni, il settore ha mostrato una maturazione evidente, con round finanziari di maggiore entità e un incremento degli investimenti. Questo trend riflette una crescente fiducia degli investitori e un orientamento strategico verso l’espansione delle imprese consolidate, segnalando una fase di consolidamento e rafforzamento del settore, in linea con gli obiettivi della green transistion. Iniziative come Cleantech for Italy sono cruciali per sostenere l’ecosistema e promuovere la collaborazione tra governo, industria, investitori, incubatori e accademia, favorendo l’innovazione e attirando capitali”.
E Julia Reinaud, Senior Director di Breakthrough Energy, ha concluso: “L’Italia è un focolaio di innovazione cleantech, esemplificato da storie di successo come la raccolta fondi di Energy Dome, una società di stoccaggio di energia a lungo termine e destinataria del supporto di Breakthrough Energy Catalyst. Con il suo potenziale per guidare in settori critici come energy storage e le green molecules, l’Italia ha tutte le risorse per sostenere una crescita straordinaria. L’evento inaugurale di Cleantech for Italy è un passo cruciale per sfruttare questo potenziale e promuovere ulteriori avanzamenti nel settore cleantech. Questa iniziativa è essenziale per favorire la collaborazione e l’innovazione tra gli innovatori e gli investitori cleantech italiani, assicurando che l’Italia continui a essere in prima linea nello sviluppo di tecnologie sostenibili”.
In questo contesto di crescente interesse e collaborazione, MITO Technology ha recentemente annunciato il lancio di MITO Tech Ventures, un fondo di venture capital dedicato alle tecnologie in grado di ridurre l’impatto ambientale e di preservare la salute del pianeta, con particolare attenzione al climate tech, alla decarbonizzazione, e alle sfide della green transition (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Progress Tech Transfer, il fondo di investimento lanciato da MITO Technology e dedicato alla valorizzazione delle tecnologie nel campo della sostenibilità lanciato a gennaio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), ha chiuso formalmente il periodo di investimento con 24 partecipazioni. Gli investimenti erano già stati conclusi a inizio 2023, con un anno di anticipo rispetto al previsto (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo Progress Tech Transfer era partito con una dotazione iniziale di 40 milioni di euro sottoscritti (20 mln ciascuno) dal Fondo Europeo degli Investimenti e Cassa Depositi e Prestiti (si veda qui il comunicato stampa di allora), nell’ambito della piattaforma ITAtech, l’iniziativa comune delle due istituzioni dedicata al finanziamento dei processi di trasferimento tecnologico lanciata a fine 2016 (si veda qui altro articolo di BeBeez). L’annuncio era stato dato al LUISS Hub di Milano. Quanto a MITO Technology, è stata fondata nel 2009 da Francesco De Michelis (ceo) e Massimiliano Granieri, advisor del fondo di venture capital Progress Tech Transfer con focus sulle tecnologie per la sostenibilità, e che nel 2019 ha raccolto 42 milioni di euro, con anchor investor il FEI e CDP (si veda altro articolo di BeBeez).