Il 58% delle pmi non ha mai preso in considerazione la possibilità di formalizzare un metodo di gestione dei rischi e se l’ha fatto è stato spinto da motivazioni legate a obblighi normativi più che alla gestione, protezione e immagine dell’impresa. Risulta dall’indagine dedicata al tema della gestione del rischio nelle imprese, condotta tra i suoi associati da Asseprim, l’Associazione nazionale che rappresenta le aziende di servizi professionali per le imprese in seno a Confcommercio-Imprese per l’Italia. I risultati dell’indagine saranno presentati oggi pomeriggio a Milano e sono stati anticipati questa mattina da MF Milano Finanza.
Il presidente di Asseprim, Umberto Bellini, spiega che “per soddisfare le crescenti attese di investitori, clienti e altri stakeholders, le aziende si sono trovate a dover continuamente cambiare e innovare esplorando nuove opportunità di business, modificando i propri processi operativi ed adottando nuove tecnologie e tutto questo ha generato nuovi rischi o, comunque, modificato il profilo di quelli già in essere”. Ma il fatto è, appunto, che soltanto il 42% delle aziende interpellate risulta consapevole di questa situazione e se si è attrezzata in qualche modo in questo senso, lo ha fatto solo perché doveva mettersi in regola con leggi e regolamenti.
“La possibilità di attuare interventi di gestione del rischio non dovrebbe invece essere motivata solo da esigenze normative ma anche dall’eventuale ottenimento di benefici economici, patrimoniali e di immagine che salvaguardano l’azienda e gli amministratori dai rischi collegati”, ha dice ancora Bellini.
Delle 10 tipologie di rischio indicate sono stati giudicati rilevanti quelli informatici, commerciali e finanziari – fiscali. Ovviamente la tipologia di associati ha modesti rischi ambientali e di sicurezza sul lavoro.
Coerentemente, la ricerca ha fatto emergere una pressoché totale assenza di personale specializzato nella supervisione del sistema nei controlli, mancanza di strumenti specifici e carenza di informazioni ai vertici. Solo un terzo degli intervistati ha tra le proprie risorse una persona dedicata al tema.
A confortare c’è il l fatto che, tra le tante possibili motivazioni che potrebbero portare le aziende a introdurre un metodo di gestione dei rischi l’attenzione all’efficienza e all’efficacia aziendale (82%) sembrerebbe avere la prevalenza sugli aspetti normativi (46%), specie per le piccole imprese.