Dall’introduzione nel nostro ordinamento dell’Istituto giuridico del “Concordato in bianco”, a oggi si è assistito a un boom di richieste che non sembra dare segnali di arresto. Risulta, infatti, che dal 12 settembre 2012, primo giorno di attività dei tribunali successivo alla pausa estiva che era seguito all’entrata in vigore del Decreto Legge n. 83/2012 (recante “Misure urgenti per la crescita del Paese” convertito in Legge 134/2012) e sino a tutto lo scorso gennaio 2014, sono state 5.602 le Imprese che hanno depositato una domanda di attivazione della procedura. Solo nell’ultimo semestre, sono state 1510 le istanze registrate, per una media di 250 pratiche al mese, con una forte impennata a gennaio 2014, che ha raggiunto quota 360, +44% rispetto alla media mensile.
Il calcolo è dell’ufficio studi di Infonet, società specializzata nell’elaborazione di rapporti informativi su proprietà immobiliari per il settore bancario e finanziario,acquisita di recente all’80% da Assicom spa, tra i leader in Italia nei servizi di business information e gestione crediti (si veda altro articolo di BeBeez).
Infonet ricorda che l’aspetto critico di tale prassi è che durante la fase di preconcordato non c’è alcun obbligo, per l’azienda in difficoltà, di avvisare formalmente i creditori. Inoltre, non trattandosi tecnicamente ancora di una Procedura Concorsuale, questa notizia sfugge ai classici flussi di monitoraggio delle pregiudizievoli. Il Tribunale è infatti tenuto a comunicare il deposito della Domanda al solo Registro delle Imprese, per l’aggiornamento della visura camerale.