Sono senza dubbio più attivi i venture capitalist italiani, che nel 2014 hanno concluso 71 nuovi investimenti contro i 66 del 2013 per un totale complessivamente investito di circa 80 milioni dai 68 milioni dell’anno prima, tra operazioni di seed capital (ammontare medio di 0,3 milioni) e startup (1,4 milioni).
Sono questi i dati raccolti dal Venture Capital Monitor elaborato dall’Università Cattaneo di Castellanza in collaborazione con Aifi e presentati ieri nella sede dell’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt (scarica qui il Rapporto Vem 2014).
Il Vem, che mappa soltanto gli investimenti iniziali condotti da soggetti privati (e quindi non le finanziarie regionali), indica che solo il 9% degli investimenti è stato condotto da soggetti stranieri e che il 41% degli investimenti (contro il 25% del 2013) è stato condotto in coinvestimento tra operatori di venture, business angel e club deal. Gli operatori di venture più attivi si sono rivelati Digital Magics (9 operazioni), LVenture (6), P101 (4) e United Ventures (4), mentre tra gli altri operatori, quelli che hanno investito di più sono stati Club italia Investimenti (13), Italian Angels for Growth (7), 56Cube (3) e Tim Ventures (3).
Più nel dettaglio, il 2014 si è chiuso con una crescita dei nuovi investimenti seed (investimento nella primissima fase di sperimentazione dell’idea di impresa) e startup (investimento per l’avvio dell’attività imprenditoriale), con 71 operazioni: +8% rispetto al 2013 (66 operazioni) e +25% rispetto al 2012 (57 operazioni). Il decreto startup (D.L. 18 ottobre 2012, n. 179) entrato in vigore nel dicembre 2012 ha iniziato a mostrare effetti positivi già a partire dal 2013, proseguendo nel 2014.
“Quando si parla di venture capital, è utile riflettere sul fatto che si tratta di un capitale che consente la traduzione in impresa di nuove idee o il sostegno alla prima fase di attività di una realtà ancora embrionale”, ha affermato Innocenzo Cipolletta, presidente Aifi. “Si tratta, dunque, di un capitale che permette di intraprendere i primi percorsi di sviluppo e che genera processi innovativi in grado di irrorare tutto il sistema imprenditoriale. In altre parole, il venture capital è un fattore di crescita e, pur nelle difficoltà del mercato italiano, ha favorito negli anni lo sviluppo e l’evoluzione del nostro sistema produttivo e dell’occupazione”.
Il numero degli investitori attivi (coloro che hanno fatto almeno un’operazione durante l’anno) si attesta a 33 (a cui si aggiunge la categoria dei business angel), in leggera crescita, +6%, rispetto al 2013; il numero degli investimenti è stato pari a 112 (erano 86 nel 2013); in merito alla provenienza degli investitori, solo il 9% dei deal è stato realizzato da operatori stranieri. I business angel hanno partecipato a 26 operazioni molto spesso in affiancamento a un operatore di venture capital; questo dimostra come ci sia sinergia e un buon livello di cooperazione tra le due categorie di operatori.
“Il 2014 conferma il trend di crescita intrapreso dal segmento del venture capital nel nostro Paese”, afferma Anna Gervasoni, direttore generale Aifi e professore ordinario LIUC – Università Cattaneo, “per il contesto economico italiano, è possibile porsi obiettivi maggiormente ambiziosi attraverso l’aumento degli operatori attivi nel settore, la creazione di un ecosistema ancora più incentivante e un incisivo ruolo delle Università e dei centri di ricerca, che, come accade nei contesti più virtuosi, sono in grado di fungere da traino della ricerca e dell’innovazione”.
Per quanto riguarda le operazioni di seed capital, l’ammontare medio investito è di 0,3 milioni di euro per l’acquisizione di una quota media pari al 50%. Nelle operazioni di startup, l’ammontare medio, per il 2014, è stato di 1,4 milioni di euro per acquisire una quota media di partecipazione apri al 23%.
Come per gli anni passati, la Lombardia è la regione in cui si concentra il maggior numero di operazioni e che continua a crescere coprendo il 49% del mercato (era il 26% nel 2013). Seguono Lazio con l’11% e, a pari merito, Piemonte e Veneto con il 7% del totale delle operazioni realizzate in Italia.
“Lo studio mostra come la Lombardia abbia vissuto un 2014 importante mentre al Sud l’attività di venture capital ha subito una flessione rispetto al 2013” afferma Francesco Bollazzi, responsabile dell’Osservatorio Venture Capital Monitor – VeMTM. “La contrazione dipende soprattutto dall’esaurimento del Fondo HT per il Mezzogiorno. Il numero di operazioni resta comunque più elevato rispetto agli anni antecedenti la misura, segno che questi interventi se ben strutturati possono offrire impulso al mercato in modo stabile”.
Dal punto di vista settoriale, l’Ict monopolizza l’interesse degli investitori di venture capital che cresce, negli investimenti, del 56% (era il 50% nel 2013); in questa categoria si segnala la diffusione di applicazioni web e mobile riconducibili ad app innovative. In aumento il terziario avanzato con il 21% rispetto al 6% del 2013 e il settore della grande distribuzione che arriva al 6% rispetto al 2% dell’anno precedente.
Ma se è vero che i venture l’anno scorso hanno lavorato effettivamente di più, è anche vero che si tratta sempre di ben poca cosa, se si fanno confronti internazionali. Ed è con l’obiettivo di aiutare questo mercato a crescere che Cipolletta, ha annunciato ieri che “l’Associazione, in collaborazione con il Fondo Italiano d’Investimento (che sta raccogliendo il suo fondo di fondi di venture capital, ndr), lancerà entro il prossimo novembre un sito internet destinato a diventare un punto di incontro tra investitori e startup in cerca di capitali”.
Più nel dettaglio, ha spiegato Anna Gervasoni, “il sito sarà una sorta di marketplace nel quale gli investitori saranno osservatori, mentre le startup potranno presentare il loro progetto di business secondo uno standard comune. L’eventuale deal verrà poi concluso al di fuori del sito, la cui finalità è quella di informare. E a questo ptoposito il sito conterrà anche un vademecum in cui si spiega passo passo come si struttura una start up!.