Il rapporto tra posizione finanziaria netta ed ebitda, se preso da solo, può solo confondere le idee.
Lo dimostra una ricerca di Leanus su un gruppo di 461 pmi con rapporto PFN/ebitda compreso tra 2 e 3 volte, dalla quale risulta evidente che, a parità di rapporto, tutti i principali elementi che caratterizzano il profilo economico, patrimoniale e finanziario di una impresa, possono variare significativamente modificando il profilo di rischio, migliorandolo o peggiorandolo e in maniera significativa.
Per visualizzare l’analisi completa accedi a Leanus e cerca “Gruppo con PFN/ebitda compreso tra 2 e 3” o semplicemente BeBeez nel box di ricerca in alto a destra (la ricerca è visibile soltanto agli abbonati Premium, clicca qui per scoprire i vantaggi e gli sconti per gli utenti di BeBeez).
Banalmente la lettura che si dà a questo indicatore è che maggiore è il rapporto, minore è la capacità dell’impresa di ripagare il debito contratto verso il sistema; e minore è il rapporto, maggiore è la capacità delle imprese di produrre ricchezza e quindi risorse finanziarie a sufficienza per onorare i propri impegni. Il rapporto è anche utilizzato per calcolare rapidamente entro quanto tempo l’impresa potrà ripagare il debito. Un rapporto pari a 5 vuol dire che, a parità di condizioni, saranno necessari almeno 5 anni per ripagare integralmente il proprio debito (oneri finanziari esclusi). Una valutazione grossolana ma spesso utilizzata come linea di demarcazione tra le imprese buone e quelle meno interessanti almeno per coloro che sono alla ricerca di imprese sane.
Il rischio di prendere un abbaglio però arriva da diversi fronti, alcuni facilmente intuibili, altri richiedono invece una maggiore capacità di analisi.
Innanzitutto non esiste una definizione univoca ne della PFN né tanto meno dell’ebitda in quanto, a seconda delle scelte di riclassificazione, entrambi i numeri possono assumere, per la stessa impresa, valori significativamente diversi. E poiché le scelte di riclassificazioni sono individuali e guidate da esigenze soggettive tutte difendibili, ne deriva che non è possibile rendere uniformi tali definizioni. E se è relativamente semplice controllare gli effetti della riclassificazione su una singola analisi d’impresa, lo stesso non si può dire quando si analizza un gruppo di centinaia o migliaia di imprese.
Un esempio può essere il seguente. Se si considera una PFN di 36,3 milioni (composta da finanziamenti a breve più finanziamenti a medio-lungo termine meno liquidità) e un ebitda di 17,3 milioni (composto da ricavi delle vendite e delle prestazioni, meno consumi, meno costi per servizio, meno costi per godimento beni di terzi, meno costi del personale) si ottiene un rapporto PFN/ebitda pari a 2,1 volte. Ma basta includere tra i ricavi anche la voce “altri ricavi” pari a 1,8 milioni, per portare il rapporto a 1,9 volte.
Ma talvolta i valori presenti nelle voci “altri ricavi” o negli oneri accessori possono essere tali da raddoppiare o dimezzare il valore del rapporto PFN/ebitda inizialmente calcolato. Allo stesso modo, identiche variazioni significative si possono verificare includendo o meno nella PFN i valori residui dei leasing (presenti nei conti d’ordine), i debiti obbligazionari riclassificati tra gli altri debiti e cosi via.
Le distorsioni maggiori derivano però da altri fattori molto più insidiosi. La ricerca di Leanus dimostra che a parità di rapporto PFN/ebitda, seppur calcolato per tutte le imprese del campione nel medesimo modo, i seguenti indicatori variano significativamente:
- Variazione ricavi
- ebitda %
- Variazione ebitda
- Tempo medio di incasso dei crediti clienti
- Tempo medio di pagamento dei fornitori
- Giorni medi di giacenza del magazzino
- Capacità di generare casso
- Livello di patrimonializzazione
- Immobilizzazioni
- Leanus score (indicatore di rischio Leanus che tiene conto di tutti i parametri prima indicati)
Come mostrato dal grafico in pagina, in particolare, a parità di rapporto, le 416 imprese del campione si distribuiscono su 4 quadranti determinati da variazione ricavi e Leanus Score. Ciascun quadrante corrisponde a un differente profilo di rischio e stato di salute dell’impresa.
In alto a destra le Star le imprese con ottimo profilo economico finanziario e ed elevata crescita dei ricavi. In basso a sinistra le imprese Stuck, quelle con profilo di rischio elevato e contemporanea contrazione dei ricavi. In alto a sinistra si collocano le Stable, le imprese che pur non crescendo mantengono un basso profilo di rischio; e infine le Runner, le imprese che crescono ma hanno un profilo di rischio elevato. E questo nonostante tutte queste le imprese abbiano un medesimo rapporto PFN/ebitda.
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