Il sistema dei gruppi industriali italiani è solido e sarebbe in grado di sostenere un livello di indebitamento aggiuntivo di almeno 50 miliardi di euro (10% in più degli attuali 527). Non si tratta di una stima, ma di una considerazione basata sui dati derivanti dall’aggregazione e dall’analisi condotta da Leanus per BeBeez sui dati dei bilanci consolidati di tutte le imprese italiane, prima aggregate a livello regionale analisi per regione (qui le singole analisi regionali: Basilicata e Molise, la Calabria, il Trentino Alto Adige, l’Umbria, la Sardegna, il Friuli, l’Abruzzo, le Marche, la Puglia, l’Emilia Romagna, la Sicilia,la Liguria, la Valle d’Aosta, la Campania, il Piemonte, il Veneto, il Lazio e la Toscana) e successivamente a livello nazionale.
Sono 3.102 i bilanci consolidati analizzati, per 1.176 miliardi di euro di ricavi, circa il 25% del Pil, e quasi 3,5 milioni di dipendenti. L’ebitda complessivo è del 13% mentre il rapporto tra Pfn ed ebitda è pari a sole 2,4 volte. Nel complesso, nonostante non si sia registrata una crescita del volume d’affari, il profilo economico risultante è quindi ottimo così come le disponibilità liquide (certamente influenzate dai bilanci delle utility). In crescita rispetto al 2014 gli investimenti complessivi del 2,5% cosi come il numero di dipendenti (+ 150 mila unità).
Questa è la fotografia d’insieme dei bilanci consolidati dell’Italia che mette in evidenza come il sistema imprenditoriale continui a generare ricchezza, a creare occupazione e a sostenere l’economia. L’analisi conferma però che il paese è trainato da poche “regioni locomotive” a cui fa riferimento oltre il 90% del volume d’affari complessivo. Nell’ordine Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, infatti, generano infatti oltre mille miliardi del totale 1.176 miliardi di ricavi complessivi. Anche se va ricordato che l’analisi va riferimento alle sedi legali dei soggetti analizzati, il dato non è certamente trascurabile.
L’analisi che rappresenta la sintesi degli approfondimenti regionali effettuati nel corso del 2017 (tutti disponibili su Leanus per gli utenti Premium) ha messo in evidenza anche che, fatta eccezione per la Valle d’Aosta, tutte le regioni del Nord occupano le prime 9 posizioni della classifica per ricavi.
La valutazione del profilo di rischio aggregato mostra che oltre il 70% delle regioni è solida e che solo il Molise ha un profilo di rischio compromesso (“negativo”). Cinque regioni (Basilicata, Lombardia, Abruzzo, Friuli e Sicilia) hanno invece un profilo di rischio complessivo “critico”.
Sono ben quattro le regioni STAR (Piemonte, Umbria, Campania, Calabria), ovvero in crescita di oltre il 7% e con un ottimo equilibrio economico patrimoniale e finanziario. Nessuna regione è “STUCK”, ovvero con bilanci 2015 che mostrano segni evidenti di difficoltà.
Per conoscere il nome dei gruppi che compongono il campione e consultare le analisi delle singole imprese online, accedi a Leanus, effettua l’upgrade al profilo Premium e nella finestra di ricerca in alto a destra scrivi “Principali bilanci consolidati dell’Italia (BeBeez)”.
Con il profilo Premium (oppure acquistando la singola analisi regionale, cliccando qui), per ciascuna impresa e per il gruppo è possibile:
- Visualizzare l’analisi approfondita dei bilanci
- Scaricare il bilancio e le relative riclassificazioni in excel
- Valutare profilo di rischio
- Elaborare il benchmark
- Effettuare ricerche su sottogruppi
Per ciascuna regione saranno progressivamente messi a disposizione dei soli utenti Premium i gruppi delle imprese per dimensione (microimprese, piccole imprese, medie imprese e grandi imprese) e all’interno di tali gruppi gli utenti Premium potranno visualizzare i dettagli di ciascuna impresa appartenente al gruppo e utilizzare filtri aggiuntivi per identificare, ad esempio, i settori, le migliori imprese, le imprese in crescita e così via.
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