di Giuliano Castagneto
E’ arrivato l’ok della Banca d’Italia al lancio di Rancilio Cube Sicaf spa, società di investimento a capitale fisso vigilata da Banca d’Italia che raccoglie tutti gli investimenti di venture capital internazionale realizzati direttamente ed in quasi dieci anni di lavoro e già detenuti da Cube3 srl si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è stata curata dallo studio Annunziata & Conso e dallo studio Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati per la parte fiscale. Lo studio Zabban Notari e Rampolla ha curato le delibere di costituzione e aumento di capitale della SICAF.
Cube3 a sua volta è il veicolo di investimento aperto anche ad altre famiglie imprenditoriali (si veda qui il comunicato stampa di allora) in cui Rancilio Cube, nel febbraio del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), aveva trasferito tutti gli investimenti in venture capital internazionali collezionati in sei anni di attività e cioé da quando nel 2013 la famiglia Rancilio aveva ceduto l’omonima azienda produttrice di macchine per il caffé professionale, nella quale aveva investito Alto Partners. A comprare l’azienda era stato Ali Group, leader globale nel mercato delle attrezzature per la ristorazione dedicate a catene alberghiere, ristoranti, ospedali, scuole, aeroporti, mense aziendali e istituti penitenziari (si veda altro articolo di BeBeez).
Adesso gli investimenti in portafoglio a Cube3, tra cui anche Treedom e Casavo sono stati trasferiti nella nuova Sicaf, la quale ha anche effettuato un primo aumento di capitale da 13 milioni di euro già sottoscritti o per il quale sono stati firmati impegni, in un’operazione che ricalca qualle fatta a suo tempo per lo stesso Cube3, in cui 11 milioni di euro erano stati investiti da un gruppo di imprenditori e family office, tra cui Ares (famiglia Cassina-Pezzoli), Luigi e Tiziano Doppietti, Nico Ventures (Marco Nicosia), Rancilio Farm (Roberto Rancilio), R301 (Alessandro Rivetti), Finn Holding (Claudio Tavazzani), Mlts (Emilio Tommasi), Vis Capital (Giovanni Tremonti) e CubOne srl.
A essi si sono aggregati nella nuova Sicaf altre famiglie e imprenditori tra cui i Todini, ancora Claudio Tavazzani, Anna Siccardi (co-fondatrice di Rete del Dono) e Federico Mussetto (già top manager di Jakala) Ciò ha consentito alla Sicaf di effettuare un primo closing a 50 milioni di euro ma la raccolta di mezzi freschi fa parte di un programma più ampio di complessivi 30 milioni di euro da completarsi entro tre anni.
Alla Sicaf sono state trasferite le quote nei fondi venture capital Speedinvest, Earlybird, HV, Lake Star, Seedcamp e Hoxton Venture in Europa; Firstmark, Bessemer, Gsquared, Zetta, Better Tomorrow negli USA; Glilot, Hetz e Jibe in Israele, oltre alla partecipazioni nelle scaleup SpaceX, Coach Hub, Tier, SumUp, Omaze, Rapyd, N26, Brex e le italiane Freeda, Supermercato24 e Soundreef che si aggiungono alle citate Treedom e Casavo.
Nel board della nuova Sicaf figurano Graziella Capellini (chairwoman), Irene Mastelli, Sara Kraus,
Alessandro Piccioni,e Luca Rancilio che è anche amministratore delegato.
Il team di gestione è invece guidato da Massimo Ruffoni (già nel team di gestione di Cube3) e Francesco
Ghedini. Francesco dell’Elmo supporta le attività del family office della famiglia Rancilio.