Il 2023 si conferma un anno di calo di attività per gli investimenti di venture capital italiano con un raccolta per startup e scaleup di soli 1,17 miliardi di euro in 325 round di finanziamento, registrando una flessione per ammontare investito del 37% dagli 1,86 miliardi del 2022 e un numero di operazioni in lieve discesa dai 339 dell’anno prima. Lo calcola l’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia di Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del venture capital, degli investitori in innovazione e delle startup e pmi innovative, e Growth Capital (si vedano qui il comunicato stampa e qui l’intero report), che però mostra che nel 2023 è stato raggiunto il massimo storico in termini di exit, che sono state 44 (41 operazioni di m&a e 3 ipo), registrando una crescita del 16% rispetto al 2022.
Il quadro fornito dall’Osservatorio nell’insieme ricalca quello offerto dal database di BeBeez, che però ha mappato per il 2023 una raccolta di oltre 1,5 miliardi di euro spalmata su 327 round (si veda qui il Report Venture Capital 2023 di BeBeez, in via di pubblicazione e disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). Si tratta quindi di un dato ben inferiore a quello mappato nel 2022, quando gli investimenti in round di venture capital italiani si erano attestati a 2,57 miliardi di euro complessivi, spalmati su 339 deal (si veda qui il Report Venture Capital 2022 di BeBeez).
I dati dell’Osservatorio differiscono da quelli di BeBeez perché ci sono diversi criteri di calssificazione dei deal. Per esempio, BeBeez include nelle statistiche anche l’ultimo round da 120 milioni di dollari da Shop Circle, società tecnologica attiva nello sviluppo e commercializzazione di app per i marchi dell’e-commerce, fondata nel 2021 a Londra dagli imprenditori italiani Gian Maria Gramondi e Luca Cartechini. Al round, parte in equity e parte in debito, hanno partecipato sia fondi italiani sia fondi internazionali. Ma Shop Circle, appunto non avendo sede in Italia, non rientra nelle statistiche dell’Osservatorio. Detto questo, in fondo quello che conta è il polso del mercato, quindi il trend di fondo, che, come detto, è in chiara decelerazione, sebbene l’ultimo trimestre abbia dato segnali di ripresa dell’attività. I primi nove mesi, infatti, secondo i calcoli di BeBeez, si erano chiusi con una raccolta di poco più di un miliardo di euro e 264 round (si veda qui il Report Venture Capital 9 mesi 2023 di BeBeez), il che significa che soltanto nell’ultimo trimestre sono stati raccolti oltre 500 milioni di euro dalle startup e scaleup di matrice italiana.
Tornando all’Osservatorio, il report è stato presentato ieri a Le Village by CA Milano nel corso di un evento che ha visto la partecipazione dei principali rappresentanti dell’ecosistema dell’innovazione italiano e nel corso del quale sono intervenuti tra gli altri Fabio Mondini de Focatiis, founding Partner di Growth Capital; Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance; Giuseppe Donvito, partner di P101 e presidente di Italian Tech Alliance; Paola Pozzi di Sofinnova e Matteo Petti di Ulisse BioMed.
Anche secondo l’Osservatorio l’ultimo trimestre dell’anno ha visto un rimbaltamento del trend, essendo stato il migliore trimestre dal terzo del 2022 con una raccolta di 383 milioni. In generale la diminuzione della raccolta nell’anno è in gran parte riconducibile alla minore incidenza dei mega round (17% del totale contro il 38%), esclusi i quali il 2023 (976 milioni) sarebbe stato solo leggermente inferiore al 2022 (1,14 miliardi) e superiore al 2021 (895 milioni).
Considerando la segmentazione dei round per tipologia, in Italia nel quarto trimestre Pre-seed e Seed sono la tipologia più frequente (23 e 64 milioni di raccolta rispettiva, con 32 e 42 round), mentre i round Serie B e successivi coprono il 66% dell’ammontare, per 254 milioni complessivi in 7 round. Nell’intero 2023, invece, quasi la metà dei round sono stati Seed (257 milioni di raccolta in 164 round), mentre i 348 milioni dei Serie A ne fanno la tipologia che ha raccolto maggiori capitali, in 48 round di finanziamento. L’aumento significativo del numero di investitori attivi in early stage, tra cui gli acceleratori verticali promossi da CDP, ha determinato una forte crescita del numero di round Pre-Seed (92 nel 2023 a fronte dei 55 nel 2022).
L’analisi per settori mostra come nel quarto trimestre DeepTech e Software abbiano totalizzato il maggior numero di round – 15 e 13 – seguiti da Food & Agricolture con 12, mentre a livello annuale prevale Smart City con 48, seguito da Deep Tech (45) e Software (42). Guardando invece all’ammontare raccolto, nell’ultimo trimestre dell’anno troviamo in testa ancora DeepTech, con 127 milioni, seguito da Life Sciences con 79 e Food & Agricolture con 61. Con 251 milioni DeepTech guida la classifica anche del 2023, seguito da Software con 199 milioni e da Life Sciences con 186. Software e Smart City sono storicamente i settori che hanno registrato più round, mentre Fintech è il settore che storicamente ha raccolto di più, seguito da Smart City. Un altro elemento che emerge è che la size media dei round cresce nei settori DeepTech e Media mentre cala nel Fintech e nel Digital.
Nel 2023 il numero di investitori attivi è diminuito rispetto al 2022 e cresciuto di poco rispetto al 2021, con il 35% degli investitori attivi nell’anno di provenienza internazionale. Inoltre, dall’Osservatorio emerge come in ognuno dei round più consistenti sia stato presente un investitore internazionale, un trend questo già evidenziato nel report sui nove mesi (si veda altro articolo di BeBeez). CDP Venture Capital sgr si conferma l’investitore più attivo anche nel 2023, con 52 operazioni, seguito da Exor Seeds/Vento Ventures con 24 e Azimut con 21.
Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital., ha commentato: “Dopo un 2022 caratterizzato da una fase di mercato particolarmente favorevole, il venture capital italiano nel 2023 ha seguito una traiettoria di maturazione più contenuta e costante, iniziata nel 2019, registrando miglioramenti significativi nelle metriche fondamentali, quali il numero di exit, la partecipazione degli investitori internazionali e l’ammontare mediano dei round. Prevediamo che nel 2024 gli investimenti supereranno quelli del 2023, con possibili sviluppi positivi legati al numero e alle caratteristiche dei mega round e alla partecipazione di investitori internazionali nel VC italiano, che riteniamo possa essere significativa. Tale prospettiva è supportata anche dalla previsione di un aumento nel numero di round Late Stage. Ad esempio, tra le società che hanno concluso un Serie A tra il 2020 e il 2022, solo il 29% ha completato una nuova raccolta, mentre un numero considerevole potrebbe farlo nei prossimi 18 mesi. Al contrario, prevediamo che le IPO continueranno a essere marginali”.
E Francesco Cerruti, dg di Italian Tech Alliance, ha aggiunto: “L’Osservatorio evidenzia come nel 2023 gli investitori si siano focalizzati in ambiti che hanno un impatto reale e concreto sul miglioramento delle condizioni di vita delle persone, come ad esempio il Life Sciences, spiega . Un’altra sfera che suscita forte interesse è quella delle attività legate allo sviluppo sostenibile, che ben si concilia con la destinazione delle risorse messe a disposizione del Pnrr. Nonostante l’innegabile calo nei numeri assoluti rispetto al 2023, l’Osservatorio tratteggia un quadro positivo, soprattutto se si prende in considerazione la netta diminuzione della distanza che separa l’ecosistema italiano da quello degli altri Paesi guida a livello europeo”.