
di Giuliano Castagneto
Tulips, il primo supermercato interamente online fondato nel 2016 da Enrico Martini e Mattia Mordenti, il prossimo 30 giugno chiuderà il round da 4 milioni di euro lanciato lo scorso marzo e che ha visto parte delle risorse raccolte sulla piattaforma Crowdfundme (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia per Martini e Mordenti la campagna 2022 di raccolta di risorse sul mercato non è certo finita, anzi. Finito un round, ne partirà subito un altro, di circa 2 milioni di euro.
Il round in chiusura era finalizzato a investimenti in tecnologia, soprattutto acquisto di sistemi robotizzati per la gestione degli ordini nei quattro dark store, o negozi verticali, che rappresentano l’infrastruttura di base della startup, A partire da Aprile 2019, Tulips ha infatti attuato un modello operativo incentrato su un magazzino indipendente al cui interno vengono stoccati i prodotti, messi in vendita online e pronti per essere acquistati dal cliente. Il magazzino è organizzato in scaffali e celle frigorifere ed è progettato per ottimizzare il processo di picking, quello che in futuro sarà in parte gestito da robot. Lo stoccaggio dei prodotti garantisce margini di vendita più elevati rispetto alla media del settore, con conseguente aumento della redditività all’aumentare dei volumi, grazie alle economie di scala.
Invece le nuove risorse, la cui raccolta partirà già a luglio, sono finalizzate a una campagna di M&A. I motivi li ha spiegati a BeBeez lo stesso Martini, che è l’ad di Tulips: “L’incredibile momento storico che stiamo vivendo tutti, a causa soprattutto dell’esplosione dei prezzi dell’energia, ha impresso una forte frenata ai consumi, che non ha mancato di ripercuotersi sulla GDO online, un settore che negli ultimi anni, soprattutto per via dei lockdown legati al Covid, era cresciuto molto ma che ultimamente ha visto una riduzione dei volumi di circa il 30%. Di conseguenza diverse piccole realtà della spesa online sono in affanno, in alcuni casi perché non hanno avuto il tempo, durante la pandemia, di elaborare una strategia. Questo crea diverse possibilità di acquisto, che stiamo valutando”.
Tulips attualmente è focalizzata sull’Emilia Romagna, tuttavia Martini non si pone dei vincoli in termini di era geografica. “L’essenziale è che queste realtà siano in grado di integrarsi in modo efficiente con la nostra piattaforma. Alle prescelte apporteremo risorse tecnologiche e manageriali, applicando loro il modello di business di Tulips” aggiunge Martini.
Ovviamente si tratta solo dell’inizio. E’ vero che Tulips sta crescendo in fretta. La startup ha infatti chiuso il 2021 con un fatturato di 5 milioni di euro (+84% sul 2020) con oltre 32.000 clienti serviti, quasi 2 milioni di prodotti spediti in un anno e scontrino medio da più di 75 euro. Ma l’obiettivo ultimo del ceo è quello di raggiungere un fatturato complessivo di 100 milioni si euro, cifra in cui Martini vede la soglia minima per sopravvivere nella GDO online.
Per finanziare il prossimo shopping, come accennato all’inizio, Tulips lancerà un nuovo round da 2 milioni di euro, da raccogliere presso istituzioni come casse professionali e fondi pensione, veicoli di club deal, family office, imprenditori e high net worth indivuduals.
Ricordiamo che il round attualmente in chiusura è stato sottoscritto, oltre che su Crowdfundme, anche da imprenditori, professionisti e investitori professionali, tra cui il venture capital Openseed.
Il round in partenza a luglio sarebbe la quarta raccolta di capitali di Tulips. Prima del 2022, Martini e Mordenti avevano già attinto due volte a investitori esterni. La prima, nell’aprile del 2020, quando Tulips aveva incassato 300 mila euro grazie a una prima campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, a cui aveva partecipato Openseed, sulla base di una valutazione pre-money di 2 milioni di euro. Successivamente, a dicembre dello stesso anno, la startup ha raccolto 3,4 milioni di euro da MTH, la holding di Gianluca Marchetti, titolare della MT Marchetti che produce portautensili motorizzati per torni (si veda altro articolo di BeBeez), e che nell’occasione ha acquisito il 33% di Tulips.