Primo round di finanziamento, per 1,4 milioni di dollari, per Glaut, che è stata fondata alla fine dell’anno scorso da Matteo Cera e Giovanni del Gallo, con l’obiettivo di fornire alla aziende B2C uno strumento (sondaggi convenzionali) che consenta loro di prendere decisioni commerciali migliori grazie a un determinato uso dell’intelligenza artificiale (si veda qui il comunicato stampa).
Il round è stato guidato da Italian Founders Fund. Vi hanno partecipato altri sette investitori (Brainstorm Ventures, Alecla7, Ithaca, BHeroes, Club degli Investitori, Eden Ventures, Delirus Capital) e degli angel investor, fra cui David Clarke (ex Workday) e Pietro Cesati (ex Soisy).
Secondo quanto comunicato dall’azienda, la piattaforma di Glaut è di facile utilizzo e presenta valore aggiunto rispetto ad altre soluzioni (sondaggi quantitativi) poichè mediante l’interazione permette di far emergere i pensieri reali delle persone in merito ai marchi che sono oggetto di ricerca.
Fra coloro che hanno già utilizzato la soluzione ci sono aziende come Autoscout24, Condè Nast e Mondadori Media, oltre ad alcune agenzie di ricerche di mercato. Altum Insights, Eumetra e Marketagent sono i nomi comunicati da Glaut.
“I sondaggi quantitativi spesso mancano di profondità e dettaglio e non riescono a spiegare le ragioni alla base dei dati”, ha detto Cera. “Il nostro software utilizza l’intelligenza artificiale per condurre ricerche qualitative, riuscendo ad intervistare in modo empatico e coinvolgente i clienti, facendo domande di follow-up personalizzate e sintetizzando le risposte in insight di valore per le aziende”.
Frank A. Spring, partner di Altum Insights, ha aggiunto: “Glaut è la forma più veloce, profonda e precisa di ottenere informazioni qualitative su larga scala che abbia utilizzato finora. Non è una miglioria rispetto ad altri metodi esistenti – il suo potenziale e la sua flessibilità fanno di Glaut una soluzione che crea una nuova categoria di ricerche di mercato”.
“Siamo entusiasti del potenziale di Glaut di distillare insight di valore per i brand B2C perché, diversamente dai classici sondaggi quantitativi, riesce a mantenere la profondità e l’empatia tipiche delle interviste in persona”, ha spiegato Gioia Manetti, CEO di AutoScout24 in Italia e Champion del Club degli Investitori.
Pamela Saiu, ricercatrice di mercato di Mondadori Media che ha concluso un progetto con più di 2.500 interviste eseguite con la piattaforma, ha conlcuso: “per la prima volta in una ricerca di mercato, abbiamo permesso alle persone di parlare dei brand liberamente, con le loro parole. In più, Glaut ci ha permesso di risparmiare più di 100 ore di lavoro nell’analizzare le risposte ed estrarre le conclusioni della ricerca”.