Kairos, sgr italiana controllata dal colosso del private banking svizzero Julius Bär, ha lanciato Kairos Ventures ESG One, il suo primo fondo di venture capital (si veda qui il comunicato stampa).
Il nuovo prodotto, che si propone di raccogliere 100 milioni di euro, è un fondo chiuso di diritto italiano che, promuovendo i principi di sostenibilità, realizzerà investimenti in startup e pmi innovative (early e late stage) di quattro settori: trasformazione digitale nel B2B (tra cui blockchain, 5G, big data, Internet of Things, intelligenza artificiale), sciende sella vita (diagnostica, veterinaria, medtech), new space economy (droni, turismo spaziale, satelliti internet) e infine tecnologie per l’energia da fonti rinnovabili, bioenergia e smart cities. Il fondo investirà prevalentemente in Italia, mentre una parte marginale interesserà mercati maturi nel venture capital come Regno Unito, Stati Uniti e Israele.
Il fondo è rivolto a investitori sia professionali sia privati, ma con una soglia minima per questi ultimi di 500 mila euro, interessati ad approcciare questa asset class approfittando degli incentivi fiscali previsti e cogliendo l’opportunità di investire in realtà imprenditoriali con grandi potenzialità di sviluppo. La durata del veicolo è di 10 anni.
Il team di gestione è guidato da Roberto Zanco, come responsabile degli investimenti alternativi in asset illiquidi, a cui si è aggiunta come partner del fondo Elisa Schembari. Insieme, dopo precedenti esperienze in Quadrivio per Zanco e in mc Kinsey e in seguito Procter & Gamble per Schembari, hanno fondato nel 2013 RedSeed Ventures, la holding di investimento di venture capital finanziata da un pool di investitori privati tra i quali Roberto Italia (tra i promotori della serie di Spac Space e e del nuovo club deal Space Capital Club). In effetti con questa operazione, riferiscono fonti di mercato, Kairos Partners ha inteso portare a bordo il know how di un operatore specializzato su questa asset class.
A questo punto la domanda sorge spontanea: qual è il destino di RedSeed? Secondo quanto risulta a BeBeez rimarrà in attività, seppure sostanzialmente limitata alla gestione del portafoglio esistente. Da inizio attività RedSeed ha investito in WIB (Warehouse in a box), BeMyEye, Dianax, Leaf Space, Farmoderm, Fazland (Midnight Call) e Liquidweb.
Ha dichiarato Zanco: “Credo fermamente che il modello innovativo che stiamo costruendo, con l’integrazione di un intero team di venture capital all’interno di un asset manager come Kairos, sia molto interessante, anche alla luce delle possibili economie di scala. E sono convinto che questo sia il momento opportuno per investire nel venture capital, soprattutto in Italia, considerando le accelerazioni sul digitale e sul settore dell’healthcare imputabili alla pandemia, i fondi stanziati dal Recovery Fund per un mondo più verde, più digitale e più resiliente e dal progetto Horizon Europe per la ricerca e l’innovazione. Da qui la scelta dei settori sui quali vogliamo puntare, con una forte attenzione al tema della sostenibilità. Abbiamo già identificato i primi investimenti e siamo dunque già pronti a partire”.
Schembari ha aggiunto: “La sostenibilità rivoluzionerà il panorama socio-economico globale, i fattori di impatto sociale ed ambientale saranno sempre più centrali nei processi decisionali di privati e aziende così come nei processi di allocazione e gestione patrimoniale. Kairos Ventures ESG One ha una visione unica: investire in aziende tecnologiche innovative che aspirano a raggiungere obiettivi sociali, ambientali ed economici ambiziosi. Puntare sugli investimenti responsabili ci permetterà di costruire un portafoglio all’avanguardia di grande valore”.
Con il nuovo fondo, Kairos intende diversificare ulteriormente la propria strategia di investimento e rafforzare la propria posizione nel segmento degli asset alternativi illiquidi, dopo il lancio nel settembre 2020 del primo Eltif, battezzato Renaissance Eltif (Kairos Alternative Investment Sicav Renaissance Eltif; si veda altro articolo di BeBeez). L’Eltif nel novembre scorso ha condotto il suo primo investimento, di circa 3 milioni, in Star7, punto di riferimento a livello internazionale nel settore dell’informazione di prodotto (si veda altro articolo di BeBeez).
Dal marzo scorso Alberto Castelli è il nuovo ceo di Kairos sgr, che ha sostituito l’amministratore delegato ad interim Fabrizio Rindi (divenuto presidente). Castelli e la sales director Caterina Giuggioli hanno contestualmente sottoscritto un aumento di capitale riservato, entrando in possesso di una quota del 5% di Kairos (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che la Giuggioli era azionista di Kairos fin dal 2018, prima che Julius Baer salisse al 100% rilevando il residuo 20% dagli allora manager, dopo essere salita all’80% nel 2016. L’operazione ha rafforzato la quota in mano al top management di Kairos a fianco di Guido Brera, socio cofondatore e attuale direttore investimenti; Rocco Bove, capo della divisione reddito fisso, e Massimo Trabattoni, responsabile dell’azionario Italia. I tre manager nell’ottobre 2020 hanno infatti indirettamente acquisito nel complesso circa il 30% di Kairos da Julius Baer, che continua oggi a detenere la maggioranza (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che la società svizzera aveva messo in vendita Kairos nel dicembre del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez), salvo poi fare dietrofront nel settembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).