Ci sono tre nuovi investitori italiani nel nuovo round della britannica NeoPhore Limited, società, con radici anche italiane, che sviluppa nuove terapie per combattere il cancro attraverso la stimolazione del sistema immunitario, che già era nel portafoglio del venture italiano Claris Venture e che ieri ha annunciato l’ampliamento del suo Serie B di ulteriori 9,6 milioni di sterline (si veda qui il comunicato stampa). I nuovi investitori italiani sono Neva sgr (gruppo Intesa Sanpaolo), LIFTT e Simon Fiduciaria (gruppo Ersel), che si sono affiancati nel round ad alcuni degli investitori già presenti nel capitale della scaleup e cioé CPF, gestito da Sixth Element Capital, Astellas Venture Management (corporate venture capital della farmaceutica Astellas Pharma), 3B Future Health Fund (ex Helsinn Investment Fund), 2investAG e appunto l’italiana Claris Ventures. Con questa operazione, il totale del round di Serie B raggiunge quota 31,1 milioni di sterline.
La biotech britannica aveva incassato nel marzo 2021 un primo round di serie B da 18 milioni di euro che era stato guidato proprio dal fondo Claris Biotech I, gestito da Claris Ventures sgr, primo operatore in Italia attivo unicamente negli investimenti in startup biotech pronte allo sviluppo clinico (si veda altro articolo di BeBeez). A quel round avevano preso parte anche: 2Invest (holding di investimento quotata alla Borsa di Francoforte), 3B Future Health Fund, Astellas Venture Management e il CRT Pioneer Fund, un seed fund specializzato sulle biotech oncologiche frutto di un’iniziativa congiunta tra il Cancer Research Technology (CRT) e Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e gestito da Sixth Element Capital, a sua volta già investitore di NeoPhore. In precedenza NeoPhore, nel novembre 2017, aveva raccolto 3 milioni di sterline da Sixth Element Capital e ottenuto un grant da Innovate UK (si veda Crunchbase).
La società biotech, con sede a Cambridge (Gran Bretagna), e guidata dal fondatore scientifico, Alberto Bardelli, era stata scorporata da Università degli Studi di Torino e dalla società farmaceutica britannica Phoremost da parte del CRT Pioneer Fund. Le nuove risorse finanziarie contribuiranno ai progressi del programma per uso orale di NeoPhore, attraverso lo stadio di sviluppo pre-clinico.
Matthew Baker, ceo di NeoPhore, ha dichiarato: “NeoPhore ha compiuto eccellenti progressi nel corso del 2023. Con il sostegno dei nostri investitori e di quelli nuovi, nonché con le partnership di ricerca con le istituzioni accademiche in corso, perseguiamo la nomina di un candidato farmaco pre-clinico sul nostro programma PMS2 entro l’inizio del 2025”.
Robert James, presidente di NeoPhore, ha aggiunto: “Negli ultimi anni NeoPhore ha compiuto notevoli passi in avanti nel dimostrare che è possibile bloccare il pathway MMR con inibitori farmacologici. I recenti dati che la Società ha prodotto e illustrato in una conferenza internazionale validano l’approccio di Neophore. Siamo lieti di dare il benvenuto ai tre nuovi investitori italiani e di beneficiare di ulteriori capitali da parte degli attuali investitori. Il loro impegno riflette il valore potenziale della strategia di NeoPhore che sfrutta le dinamiche dell’evoluzione dei neoantigeni tumorali, attraverso la scoperta e la progettazione di farmaci efficaci e ben tollerati, destinati a diventare una parte fondamentale della prossima generazione di immunoterapie contro il cancro. Siamo entusiasti delle sfide che la società affronterà nel prossimo futuro”.