Tau Group, startup che produce cavi e componentistica per motori elettrici, con applicazioni nei settori automotive, energia e agricoltura, fondata da italiani, ha chiuso il suo round di Serie A aperto a inizio 2020, arrivando a un totale di 10,25 milioni di euro, grazie a un investimento da parte di Finindus, una società di investimento belga sponsorizzata da ArcelorMittal e dalla Regione delle Fiandre, e un’ulteriore sottoscrizione della società chimica tedesca Altana (si veda qui il comunicato stampa). Quest’ultima aveva già investito in Tau Group nel marzo 2020, impegnandosi per un totale di 4,5 milioni (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Lo scorso febbraio, invece, il sovrano russo Russian Direct Investment Fund (RDIF), insieme a due fondi sovrani del Medio Oriente e a un gruppo di investimento tedesco, avevano investito per altri 4,5 milioni (si veda qui il comunicato stampa di RDIFe qui quello di Tau), portando il totale del round sottoscritto allora a 6,75 milioni.
Fondata nel 2014 da Filippo Veglia, Francesco Taiariol e Piero Degasperi, la società ha uffici a Torino, Mosca e Berlino.
“Anni di ricerca ci hanno permesso di sviluppare fili metallici rivestiti e tecnologie di produzione sostenibili con un impatto ambientale radicalmente ridotto. Il nostro team in rapida crescita di ingegneri elettrici, chimici, di qualità e meccanici ottimizza incessantemente i nostri processi con nuovi entusiasmanti polimeri e analisi dei dati dalla produzione per raggiungere il nostro obiettivo di stabilire il nuovo standard globale per il rivestimento del filo”, ha spiegato Piero Degasperi, cto di Tau e cofondatore.
Hans Maenhout, investment director di Finindus, spiegando le ragioni dell’investimento, ha detto: “La tecnologia di rivestimento a secco di Tau offre la possibilità di applicare sistemi di rivestimento di diverse sostanze chimiche in modo ecologico su fili metallici con geometrie avanzate. Questo ha il potenziale per sbloccare prestazioni significative per i motori elettrici, specialmente nelle applicazioni di mobilità elettrica”.