WaitHero, startup nata nel 2021 che ha lanciato sul mercato una web-app che consente tramite QR code di saldare il conto nei ristoranti, dividendolo anche tra più commensali in modo rapido, ha completato un round seed plus da 1 milione di euro, con una valutazione post money di 5 milioni di euro. Il round della società, che ha sedi a Londra e Torino, è stato guidato principalmente dai fondatori (Gianandrea Siccardi che ha circa il 40%, Mirco Bulega con circa il 20% e il resto in mano all’ucraino Andriy Dovzhenko), dai soci della prima ora, tra cui anche il venture capital SFC Capital e la British Business Bank e da altre new entry. Tra queste un gruppo di manager del mondo della finanza: Mirco Bulega stesso che è un hedge fund manager, Lefteris Kyriacou e Nadir Luvisotti, Matteo Santecchia, Matthes Felkl, Luis Leon Carsi, Luca Scollo, Giancarlo Cassoni, Andrew Rickerby, Annalisa Tranzi, Daniele Cipollone, Tommaso Grossi, Mengfan Hou e un’altra quarantina di soci. In tutto sono 52. WaitHero ha inoltre annunciato l’acquisizione di Quick my food (Mangiatutto è il logo), società con sede a Latina e pioniera in Italia dal 2006 nel servizio di food delivery sostenibile per la ristorazione.
WaitHero aveva già effettuato un round seed ad aprile 2021 (poco prima di aprire la società) con una raccolta da 450 mila sterline a una valutazione di 1,9 milioni di euro post money dove appunto erano già presenti SFC Capital e la British Business Bank.
Legali Riuniti Lex è stato legal advisor dell’operazione in Italia mentre quello di Londra è stato Bennett Brooks.
L’obiettivo dei prossimi dodici mesi è quello di unificare le due strutture per poi passare dalla fase di puro sviluppo software a quella di crescita sia in termini di servizi offerti ai ristoratori sia in termini di utenti. Le nuove risorse serviranno a finanziare principalmente lo sviluppo tecnologico e l’espansione del team. “Il nostro obiettivo è fornire una unica soluzione dove il ristoratore si interfaccerà con un unico partner tecnologico e quindi era fondamentale fornirgli anche un servizio di delivery. Ci serviva una delivery proprietaria. Oggi stiamo anche assumendo perchè cerchiamo di rafforzare il reparto tech”, racconta a BeBeez il fondatore e ceo Gianandrea Siccardi.
WaitHero è presente in 1.500 ristoranti e ha gestito finora un volume di 90 mila ordini. “Ci stiamo avvicinando al 1,5 milioni di transito che, sommato a Mangiatutto, porterà oltre ai 2 milioni di euro“, dice ancora Siccardi. Mirco Bulega, presidente di WaitHero, racconta: “L’acquisizione di Mangiatutto rappresenta per WaitHero la sua naturale espansione nel mercato foodtech. La nostra missione è quella di rivoluzionare il mondo della ristorazione con uno strumento semplice ma completo. Sono, inoltre, molto lieto di espandere le attività di WaitHero nella mia città natale, Latina”.
Mangiatutto, che ha un transato intorno ai 650 mila euro, è stato fondato da Graziano Rossi che oggi è anche responsabile del delivery di WaitHero. La società è presente in 60 ristoranti, con 30mila utenti. Ha sviluppato un servizio di delivery che si distingue per un elevato controllo della qualità sia sulla consegna del cibo sia sulla formazione dei dipendenti. L’integrazione delle due realtà consentirà da un lato a WaitHero di rafforzare la propria presenza nel settore della ristorazione in Italia ampliando il numero di ristoranti e clienti serviti, dall’altro a Mangiatutto di beneficiare della completa digitalizzazione dei processi.
Secondo il report 2023 sulla ristorazione redatto da Confcommercio in Italia ci sono circa 195 mila ristoranti con un fatturato nel 2022 di circa 85 miliardi di euro. Il report evidenzia anche come stia aumentando la consapevolezza da parte dei ristoratori di adottare soluzioni tecnologiche in grado di semplificare l’attività legate alla gestione dei ristoranti (si veda qui il rapporto annuale 2023).