A distanza di appena quattro mesi, la startup insurtech italiana Wallife focalizzata sulla protezione dell’individuo dai rischi derivanti dall’innovazione tecnologica e dal progresso scientifico nelle tre aree di genetics, biometrics e biohacking, ha chiuso un ulteriore round seed di 12 milioni di euro guidato da United Ventures, gestore italiano di Venture Capital specializzato in investimenti in start-up tecnologiche (si veda qui il comunicato stampa). All’aumento di capitale hanno partecipato un pool di selezionati investitori e business angels italiani e internazionali, tra cui Aptafin.
Più nello specifico, questo aumento di capitale finanzierà il processo di crescita internazionale della società, lo sviluppo di nuovi prodotti assicurativi e il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica. La società prevede anche l’ampliamento del proprio team con l’assunzione di diversi profili ad alta specializzazione.
Wallife è stata assistita nell’operazione dal team dai legali di Orrick, mentre lo Studio Legale Tributario di EY ha affiancato United Ventures.
Ricordiamo che nello scorso mese di febbraio, Wallife aveva chiuso un altro round seed da 4,8 milioni di dollari (si veda qui altro articolo di BeBeez), a cui avevano partecipato oltre 40 investitori di grande influenza nel settore economico-finanziario, tra cui Wellness Holding di Nerio Alessandri (fondatore e presidente di Technogym), Antonio Assereto (Proximity Capital), Andrea Dini (Aptafin) e altre figure di spicco nel panorama finanziario internazionale tra banche e private equity.
Fondata nel 2021 da Fabio Sbianchi, imprenditore visionario già fondatore di Octo Telematics nel 2002, Wallife è guidata dalla ceo Maria Enrica Angelone, che di Octo Telematics è stata per otto anni direttore finanziario. La startup può anche contare su un advisory board composto da professori e ricercatori di università europee e americane, avendo come obiettivo l’analisi dei nuovi confini di rischio, originati dal progresso tecnologico e scientifico, per il patrimonio biologico e quello digitale, con particolare focus sui rischi ancora sconosciuti legati alle innovazioni in ambito genetico (conservazione di materiale biologico e identità genetica), all’utilizzo dei dati biometrici (impronte digitali, riconoscimento facciale) e, da ultimo, quelli riguardanti il biohacking (uso delle tecnologie all’interno del corpo umano, quali protesi e dispositivi medici impiantabili).
Sull’ultima operazione, Sbianchi ha commentato: “Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti in questo secondo round di finanziamento, e fieri di avere al nostro fianco United Ventures, con cui condividiamo la nostra visione per l’innovazione guidata dalla tecnologia.”, ha dichiarato “Le nuove risorse ci permettono di proseguire con le attività avviate e di lanciare sul mercato i prodotti assicurativi su cui abbiamo lavorato negli ultimi mesi”. Ma non solo. “I finanziamenti ottenuti saranno fondamentali per proseguire le attività di ricerca della community di innovatori e di risk hunters di Wallife, e investire nel capitale umano, potenziando il nostro team di professionisti in Italia e all’estero”.
Massimiliano Magrini, Managing Partner di United Ventures, ha aggiunto: “Il progresso scientifico e tecnologico introduce cambiamenti nelle nostre vite a un ritmo estremamente veloce. In questo contesto ci ha colpiti la visione pionieristica di Wallife di costruire la prima azienda al mondo in grado di fornire risposte sulla sicurezza e protezione da rischi ancora sconosciuti. Questa operazione rappresenta per United Ventures l’ingresso nel settore dell’insurtech, un mercato altamente innovativo e in crescita. Crediamo che Fabio e Maria Enrica abbiano l’esperienza e l’ambizione per scalare la società a livello internazionale, indagando i nuovi confini dei rischi originati dal progresso tecnologico, legati all’esistenza stessa dell’essere umano, sia a livello biologico che digitale”.
Quanto a United Ventures, è una società indipendente di Venture Capital. Dal 2013 ha investito in oltre trenta startup tecnologiche, sostenendo il loro processo di crescita e di espansione internazionale. Tramite la sua UV2 ha investito in Wallife, supportata anche dal Fondo Europeo degli Investimenti con InnovFin Equity, e con il sostegno finanziario dell’Unione Europea nell’ambito degli strumenti finanziari di Horizon 2020 e dello European Fund for Strategic Investments (“EFSI”) istituito nell’ambito del piano di investimenti per l’Europa. L’investimento di UV2 in Wallife è partecipato da United Ventures II Lazio, fondo di investimento alternativo (FIA) italiano mobiliare riservato di tipo chiuso, cofinanziato dalla Regione Lazio attraverso il fondo di fondi FARE Lazio – sezione LAZIO Venture gestito da Lazio Innova SpA, nell’ambito del programma di incentivazione agli investimenti nel capitale di rischio delle startup e PMI attraverso il POR FESR 2014-2020. United Ventures II Lazio co-investe parallelamente al fondo UV2 in progetti imprenditoriali basati nella Regione Lazio che abbiano un forte potenziale di innovazione tecnologica.
La più recente oeprazione dello stesso fondo UV2 risale a metà dello scorso giugno, qiuando il fondo ha partecipato al round da 16 milioni di euro della piattaforma di trading di criptoasset Young Platform (si veda altro articolo di BeBeez)