Revolv Space, la startup di tecnologie spaziali con sedi in Italia e nei Paesi Bassi, ha annunciato la chiusura di un nuovo round da 2,6 milioni di euro, che è stato sottoscritto dal fondo Primo Space, gestito da Primo Ventures sgr, con il supporto di Takeoff, l’acceleratore aerospace e advanced hardware della rete nazionale CDP Venture Capital (si veda qui il comunicato stampa).
Revolv Space è stata fondata nel 2022 da Marco Sala (ceo) e Filippo Oggionni (cco), alunni del Politecnico di Milano e della TU Delft, ed è supportata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) attraverso il suo business incubation centre di Noordwijk (Paesi Bassi), dove l’azienda è nata. Revolv fornisce ai produttori di piccoli satelliti meccanismi e sistemi di potenza ad alte prestazioni ma a prezzi accessibili, utilizzando un approccio agile, orientato ai test e incentrato sul cliente.
L’attuale portafoglio di prodotti di Revolv Space è focalizzato sulle piattaforme satellitari di peso inferiore a 500 kg e comprende numerosi prodotti basati su meccanismi in diverse fasi di sviluppo, tra cui attuatori (SADA), pannelli solari e sistemi di dispiegamento, che coprono una gamma di potenza compresa tra 100 W e 3 kW.
Il capitale raccolto permetterà di avviare la dimostrazione in orbita di “SARA”, il primo attuatore per pannelli solari autonomo e fail-safe, progettato per migliorare significativamente le prestazioni dei piccoli satelliti. Inoltre, l’investimento faciliterà l’espansione delle capacità produttive dell’azienda, rispondendo alla crescente domanda di componenti satellitari avanzati. Lo stesso round ha inoltre permesso l’apertura di una nuova sede a Torino, Italia, un hub di riferimento nel settore spaziale europeo e mondiale, sede di giganti come Thales Alenia Space e Leonardo, oltre ad aziende in forte crescita come Argotec e Tyvak International. L’apertura della sede è stata agevolata dal team attrazione investimenti del centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte (CEIP), sostenuto da Regione Piemonte e il Sistema Camerale piemontese.
Sull’ultimo round incassato, Sala ha commentato: “Il sostegno di investitori rinomati come Primo Space Fund e Takeoff conferma la nostra visione e i nostri piani di espansione. La loro esperienza e rete nel settore spaziale sono fondamentali per guidare la crescita di Revolv. Crescita vuol dire anche assunzioni. A partire da gennaio, infatti, abbiamo già assunto cinque persone di tre diverse nazionalità, e prevediamo di assumerne altre quattro, sul territorio torinese, confermando l’impegno di Revolv per lo sviluppo dell’ecosistema spaziale italiano ed europeo”.
Eugenia Forte, direttore di Takeoff Accelerator, ha aggiunto: “Siamo entusiasti di sostenere Revolv Space in questa fase cruciale della sua crescita. L’approccio innovativo del team nello sviluppo e nella commercializzazione delle tecnologie spaziali rappresenta una svolta significativa per il settore. Questo investimento permetterà a Revolv di accelerare lo sviluppo e la produzione di sistemi all’avanguardia, rispondendo alle esigenze di un mercato in rapida espansione. Siamo orgogliosi di collaborare con un team così dinamico e visionario, che ha il potenziale per ridefinire gli standard della tecnologia satellitare”. Ricordiamo che Takeoff Accelerator è il programma di accelerazione dedicato alle startup pre-seed e seed che sviluppano soluzioni nei settori dell’aerospazio e dell’hardware avanzato. E’ nato, con una dotazione di partenza di oltre 21 milioni di euro, dall’iniziativa di CDP Venture Capital, promossa dai co-investitori UniCredit e Fondazione CRT, da Plug and Play Tech Center (co-investitore e gestore operativo del programma di accelerazione), e da OGR Torino (Innovation and networking partner), da Leonardo, Avio e Unione Industriali (corporate partner), dall’Agenzia Spaziale Europea e dall’Agenzia Spaziale Italiana (membri del comitato scientifico) (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto invece a Primo Space Fund, nato a luglio 2020, aveva effettuato il suo primo closing a 58 milioni nel luglio 2020, grazie agli impegni degli anchor investor FEI (30 milioni) e Cdp Venture Capital sgr (21 milioni), a cui si sono affiancati Compagnia di San Paolo, Luigi Rossi Luciani sapa, Banca Sella e lo stesso team di gestione della sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Primo Space è uno dei pochi fondi specializzati al mondo, il primo in Europa continentale, specializzato nell’industria spaziale di nuova generazione.
Tra le ultime operazioni del fondo ricordiamo il doppio investimento dello scorso aprile da 2 milioni di euro in Lithium Lasers, una startup italiana con sede a Rovereto (Trento), che ha sviluppato un Ultrashort Pulse Laser (USPL) chiamato FemtoFlash, utilizzato per la lavorazione dei materiali, nella biofotonica e nell’ottica non lineare, e quello d 1,1 milioni di euro in Ecosmic, una startup nata nei Paesi Bassi e che ora ha sede a Torino ed è stata fondata da tre ingegneri spaziali donna (la ceo e cto Benedetta Margrethe Cattani, la coo Gaia Roncalli e la cco Imane Marouf), (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra le altre, lo scorso settembre Primo Space ha partecipato al nuovo round da 5,1 milioni di euro della startup salernitana focalizzata sulle tecnologie innovative per il trasporto spaziale, Sidereus Space Dynamics, insiemeal Fondo Italia Venture II – Fondo Imprese Sud, gestito da CDP Venture Capital sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Entrambi i fondi avevano già sottoscritto nel 2021 un primo round da 1,5 milioni, entrando così nel capitale dell’azienda italiana (si veda altro articolo di BeBeez). In quell’occasione il fondo aveva raggiunto gli 85 milioni di euro di raccolta, battendo il target originario di 80 milioni.
Ricordiamo infine che a luglio 2021 Primo Space ha siglato un accordo con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), organizzazione internazionale che conta 22 stati membri la cui missione consiste nello sviluppo delle capacità spaziali europee, per supportare la crescita di startup nel settore commerciale dell’osservazione della Terra dallo spazio (si veda altro articolo di BeBeez).