di Paola Stringa
Se la service transformation è la tendenza dell’industria manifatturiera, Servitly,l’azienda di software che offre alle imprese l’opportunità di potenziare le rispettive offerte di servizi connessi, ha saputo capitalizzarla, raccogliendo 2,2 milioni di euro in un round sottoscritto da Primo Ventures, attraverso i fondi Primo Digital e Primo Digital Parallel Italia, e da due business angel internazionali (si veda qui il comunicato stampa).
Queste nuove risorse consentiranno alla startup, fondata a fine 2018 da Stefano Butti, Roberto Acerbis, Sebastian Anzani e Aldo Bongio, di accelerare la crescita nel mercato degli OEM su scala europea. Facendo leva sulle tecnologie IoT, Servitly offre un software applicativo no-code basato su Cloud che contiene tutti i moduli necessari ai costruttori di apparecchiature e macchinari per trasformare i dati in informazioni utili e aiutare i produttori di macchine e le società di servizi ad accelerare e massimizzare il valore delle loro iniziative di servitization.
Per servitizzazione s’intende l’evoluzione del modello di business di un produttore che passa dal competere solo attraverso prodotti, al competere grazie a una combinazione di prodotti e servizi, con l’obiettivo di soddisfare maggiormente i bisogni del cliente finale. E’ una trasformazione importante, che rappresenta l’apice del percorso che ha portato le realtà del manifatturiero ad aderire al paradigma dell’Industria 4.0, passando appunto a un sistema prodotto-servizio, in cui un cui un prodotto non viene più proposto o venduto da solo, ma erogato in combinazione con uno o più servizi. Questi ultimi sono anche un passo concreto verso l’economia circolare e una gestione attiva della sostenibilità di un macchinario da parte del costruttore. Riduzione dei consumi, riduzione dell’impatto ambientale, gestione degli scarti e della reverse logistic possono ora entrare a far parte dell’offerta nativa di un costruttore di macchinari.
Servitly ha chiuso l’esercizio 2021 a fine agosto con un fatturato di circa 600 mila euro e un ebitda di poco superiore ai 200 mila (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Butti, ceo di Servitly, ha dichiarato: “Primo Ventures ha creduto nella nostra visione sul futuro degli equipment manufacturer, sempre più orientati verso un’offerta di servizi, digitali e fisici, abilitati dai prodotti connessi. Con questo investimento abbiamo l’opportunità di accelerare ulteriormente la nostra crescita e di essere protagonisti di questo futuro. Servizi e prodotti connessi stanno creando un nuovo mercato software che varrà più di 2 miliardi e noi vogliamo essere tra i leader.”
“La servitizzazione è il futuro del manufacturing e Servitly offre una soluzione che consente agli Original Equipment Manufacturer di capitalizzare rapidamente questa opportunità di business e di generare ricavi ricorrenti. Sono entusiasta di iniziare questo viaggio come investitore e partner commerciale” ha aggiunto Marc-Alexander Winter, uno dei business angel investitori.
Niccolò Sanarico, partner di Primo Ventures, ha spiegato: “Servitly ha sviluppato una soluzione software-as-a-service che risolve il problema della servitizzazione di macchinari complessi in modo efficace ed efficiente, e grazie all’approccio no-code può abbattere i tempi e i costi di messa in produzione di quasi un ordine di grandezza. Si tratta esattamente del tipo di soluzione che crediamo possa incontrare i bisogni degli equipment manufacturer che hanno intrapreso un percorso di digitalizzazione e di sostenibilità, in linea con la politica ESG adottata da Primo Digital. Siamo molto felici di poter supportare il team nel suo percorso di sviluppo”.
Primo Digital è il fondo di Primo Ventures sgr (si veda altro articolo BeBeez) che investe in start up tecnologiche early-stage nei mercati digitali. Il programma Primo Digital comprende due fondi paralleli interamente sottoscritti da CDP Venture Capital: Parallel Italia, che coinveste sistematicamente in società stabilite in Italia e un secondo, Parallel Italia Sud per le startup stabilite nel Sud Italia. Il closing è stato curato dai legali di Alma STA. Il fondo è stato lanciato a inizio 2021 con un obiettivo di raccolta di 80 milioni di euro ed è dedicato a startup italiane, in particolare nei settori del software, retail digitale, cybersecurity, fintech e blockchain. Primo closing lo scorso marzo a 62 milioni di euro. Primo Ventures attualmente gestisce anche i fondi Barcamper Ventures, Barcamper Ventures Lazio, in partnership con l’omonima Regione, e Primo Space Fund nel settore della new space economy.