Le startup italiane che raccolgono più capitali dagli investitori di venture capital sono aziende da round Serie B, quello cioé che va a finanziare una prima fase di scale-up. Emerge da un’analisi inclusa nell’ultimo Report sul Venture Capital di P101 sgr, in collaborazione con BeBeez e diffuso oggi (si veda qui il comunicato stampa, qui il Report P101-BeBeez 2018, qui il Report Venture 2018 di BeBeez e qui il Report Venture primi 4 mesi 2019 di BeBeez, questi ultimi due con le tabelle complete e link agli articoli, disponibili per i lettori di BeBeez News Premium 12 mesi, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
Prendendo come base i 177 round annunciati in Italia nel 2018, per un totale di 480 milioni di euro (i dati di BeBeez differiscono da quelli ufficiali di Aifi perché tengono conto di tutti gli operatori di venture capital, compresi i round in equity crowdfunding, e quindi non solo degli investimenti dei fondi), si rileva che il numero maggiore di round (41) è classificabile come “angel round” per importi compresi tra i 150 e i 250 mila euro per un totale di 7,7 milioni, seguono poi i round “family&friends” (33) per importi singoli inferiori ai 150 mila euro e un controvalore complessivo di 640 mila euro. Per contro, considerando il valore cumulato dei round, la categoria che ha raccolto di più è classificabile come “Serie B” con 11 deal per oltre 144 milioni di euro complessivi, tutti compresi tra i 7 e i 20 milioni di euro. Tra i 20 e i 25 milioni si sono registrati soltanto tre round, classificati come “Serie C”, per circa 96 milioni, mentre i round di “Serie A”, compresi tra i 3 e i 7 milioni, sono stati 14 per un totale di poco oltre i 59 milioni.
Un risultato che in sostanza si ritrova nei dati aggregati calcolati a livello europeo per il 2018 da Invest Europe (si veda altro articolo di BeBeez) e che mostrano che su totale di 8,2 miliardi di investimenti di venture capital, ben 4,9 miliardi riguardino la fase di startup, successiva a quella seed (2,6 miliardi) e precedente a quella di later stage (700 milioni).
La classificazione, condotta da BeBeez per P101 sulla base delle dimensioni del round, non corrisponde però pienamente alla realtà della fase di sviluppo delle startup che hanno annunciato round, perché a onor del vero nel 2018 ci sono state startup ai primi passi della loro vitaaa che hanno annunciato primi round di dimensioni molto importanti, che per questo si collocano tra i round di Serie A, cioè i round che per definizione definiscono raccolte che servono al supporto di una successiva fase di sviluppo dopo quella di seed.
In questa situazione, per esempio, si colloca Aileens, startup biotech che stata fondata nel giugno 2018, cioé solo 10 giorni prima del round da 3 milioni di euro sottoscritto dai fondi di Panakes sgr e Invitalia Ventures sgr (si veda altro articolo di BeBeez). E anche Prima Assicurazioni, che sino al 2018 non aveva mai annunciato round di funding, ha debuttato addirittura annunciato un round da 100 milioni di euro, classificabile per dimensione già come Serie D, sebbene appunto non ci sia traccia di annunci di round di serie precedenti (si veda altro articolo di BeBeez).
Andrea Di Camillo, managing partner di P101 sgr, ha commentato: “Il 2018 è stato l’anno del giro di boa per il venture capital italiano. Innanzitutto per la prima volta abbiamo osservato un volume interessante e di gran lunga superiore ai 100 milioni intorno a cui ci siamo mossi negli ultimi sei anni. Le stime collocano il mercato sopra il mezzo miliardo, che indica un importante salto di qualità. Ma il 2018 sarà un anno da ricordare soprattutto perché si sono finalmente creati i presupposti per costruire un’attività solida di investimento sull’innovazione in Italia e per l’Italia. Sulla scia di questi risultati, il 2019 si preannuncia come un anno favorevole, grazie anche alla nuova legge di Bilancio che supporta gli investimenti nelle startup e PMI innovative”.