Nei primi 2 trimestri del 2016 le startup attive nel “travel” hanno raccolto in totale 1,5 miliardi di finanziamenti in tutto il mondo. Lo rileva ilSole24Ore che cita i dati del sito specializzato CB Insigth. Un dato importante che testimonia l’attenzione del mercato e le grandi potenzialità di crescita del settore grazie alle innovazioni tecnologiche.
E fa piacere notare anche l’Italia, oltre ad essere una destinazione turistica privilegiata tra le più attrattive del mondo, è in grado di produrre idee e progetti con un potenziale altissimo per il settore turistico.
Parliamo di startup che negli ultimi tempi sono entrate nel mercato, che hanno modelli di business sostenibili e di grande impatto, ma che necessitano di investimenti per potersi lanciare in modo efficace sul mercato. Si va da startup che offrono strumenti automatici per la ricerca di soluzioni di trasporto alternativo, progetti verticalizzati su mercati specifici, a modelli diretti come market place di esperienze turistiche offerte da esperti locali secondo un modello che richiama la sharing economy.
Quest’ultimo esempio, (market place e sharing economy) può essere di notevole importanza poiché si riferisce a mercati molto ampi sia in termini di domanda che di offerta e, inoltre, è un settore che ha già espresso startup che sono riuscite a diventare aziende di grandi dimensioni. A tal fine è opportuno segnalare che esistono varie piattaforme che procurano contatti tra turisti ed esperti locali, ma sono tutte orientate alla vendita di servizi “in loco” come visite guidate o simili.
Tali iniziative imprenditoriali puntano sul motto “live like a local” interpretando questa “necessità” del turista come una volontà di quest’ultimo, di entrare in contatto con persone del posto durante la propria vacanza.
La nuova arrivata nel settore, INDIGÈNIO, invece parte invece da un presupposto diverso: «anche secondo noi – spiega il fondatore Ivan Granito – il “live like a local” è un must seguito dai viaggiatori fai da te, ma riteniamo che il punto cruciale non sia il contatto diretto tra turisti e locali, quanto invece il passaggio di informazioni: il turista non è in cerca di compagnia, è in cerca di informazioni. INDIGÈNIO è il primo portale web che punta su questo tipo di servizio».
La startup ha in corso la sua prima campagna di finanziamento attraverso l’equity crowdfunding sul portale equitystartup.it. Obiettivo di raccolta 60mila euro tramite aumento di capitale che rappresenta il 13,10% del capitale sociale. La valutazione complessiva della società (100% dal capitale sociale) prima dell’aumento di capitale è di 400 mila euro. L’investimento minimo è di 280 euro che corrisponde a 7 quote del valore unitario di 40 euro. INDIGÈNIO punta al pareggio tra il 3° e il 4° anno ed un numero di transazioni effettuate di circa 370mila in 4 anni di attività.
INDIGÈNIO offre servizi simbiotici con quelli di grandi realtà del mercato turistico online come Arbnb e Tripdivsor, che erogano servizi sfruttando il fattore sociale dei viaggi. La start-up potrebbe, in futuro, essere oggetto di acquisizione da parte di questi operatori interessati ad espandere i propri servizi.
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