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InstaPartners, la startup fondata da Ignazio Rocco di Torrepadula per acquistare online fatture dalle pmi, cartolarizzarle e collocare i titoli tra investitori istituzionali, ha finalmente incassato l’autorizzazione di Banca d’Italia a operare come intermediario finanziario iscritto al nuovo albo ex art. 106 del Testo Unico Bancario. Contestualmente la società ha cambiato nome in Credimi.
La piattaforma sarà inizialmente operativa con un servizio che sarà riservato ai fornitori di alcune aziende partner (credito di filiera), con fatturato a partire da 100 milioni e un parco fornitori ampio, costituito da tante pmi a cui vengono applicati tempi di pagamento a partire dai 60 giorni, con ultimo bilancio in attivo. Ma nei prossimi mesi la piattaforma sarà invece resa disponibile a tutte le aziende italiane.
Dalla fondazione la startup ha raccolto ben 8 milioni di euro di capitale, di cui gli ultimi 4 milioni lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez). A investire nell’iniziativa sono stati nomi noti della finanza e dell’imprenditoria, come Alessandro e Mauro Benetton, Paolo Merloni, Lorenzo Pelliccioli, Nerio Alessandri, la famiglia Venesio, Hans Paul Burkner (presidente The Boston Consulting Group) e Giovanni Landi (Anthilia sgr).
La squadra di Credimi conta al momento su 14 persone. A fondare l’iniziativa insieme a Rocco sono stati Sabino Costanza (lending officer, ex Bcg e Oliver Wyman), Jacopo Anselmi (data scientist, proviene da Google Irlanda), Edmondo Porcu (chief technology officer, ex Goldman Sachs e Gottex Brokers), Gershom Charig (product designer, era in MoneyFarm) e Francesca Todeschini (finance officer, con un passato in GE e McKinsey). A inizio anno in team si è poi arricchito con l’arrivo di Pamela Gotti (ex Google) in qualità di ingegnere informatico; e di Vincenzo Carlà che invece si occupa di amministrazione e controllo. E’ uscito invece dal team della prima ora, la scorsa primavera, Roberto Arnetoli (prima chief technology officer, ex Western Union San Francisco).