Sisal studia il rifinanziamento delle linee di credito con l’emissione di un bond da almeno 500 milioni. Lo ha rivelato lo scorso 19aprile MF-Milano Finanza, precisando che i fondi di private equity (Apax, Permira e Clessidra) azionisti del gruppo specializzato in lotterie e scommesse avevano messo in conto di uscire dall’investimento quest’anno, ma le incertezze normative e regolamentari che in questo momento gravano sul settore hanno spostato in avanti il momento della cessione. E visto che Sisal ha una serie di linee di credito che scadono nel 2014, l’idea è quella di sfruttare questo momento particolarmente favorevole per gli emittenti di bond high yield e andare sul mercato già ora.
Un bond da 500 milioni permetterebbe di rifinanziare la gran parte delle linee di credito bancarie senior in essere. Il bilancio consolidato 2011 di Sisal Holding spa, la holding di Sisal spa, indicava nel dettaglio debiti a lungo termine verso le banche per 678 milioni e debiti verso la controllante Gaming Invest sarl per 395 milioni. Quest’ultimo è un finanziamento di tipo Pik (Payment-in-kind e cioè capitalizza gli interessi a scadenza) e non sarà rifinanziato.
Il debito che grava su Sisal Holding spa è stato originato in occasione del secondary buyout del gruppo a opera di Apax e Permira, che nel 2006 si sono affiancati a Clessidra, già presente nel capitale. In occasione del buyout Sisal era stata valutata 1,2 miliardi di euro e i fondi si erano finanziati per 990 milioni complessivi con 750 milioni di debito senior (5,5 volte l’ebitda), 85 milioni di second lien (6,4 volte) e 160 milioni di mezzanino (7,9 volte). A metà 2008 l’intero pacchetto è stato modificato e integrato, soprattutto in relazione alla durata degli affidamenti e ai tempi di rimborso e ora la maggior parte degli impegni scade tra il 2014 e il 2016.
Quanto ai numeri del 2012, lo scorso weekend l’amministratore delegato Emilio Petrone ha dichiarato in un’intervista a La Stampa che Sisal ha chiuso l’anno con un giro d’affari complessivo in crescita a circa 14 miliardi di euro dai 13,3 miliardi del 2011, quando il gruppo aveva registrato circa 870 milioni di ricavi e un margine operativo lordo di 189,5 milioni.