Si chiama Rexelera ed è il nuovo fondo di private equity dedicato alle cosiddette special situation e ristrutturazioni aziendali lanciato da Mittel insieme a Roland Berger Strategy Consultants. Si tratta di un’alleanza prima nel suo genere, con la neocostituita Mittel Management srl che gestirà il veicolo e con Roland Berger che ne affiancherà il team nel momento della due diligence, di stesura e implementamento dei piani industriali di rilancio delle aziende target, legando parte delle sue commissioni alla buona riuscita dei deal.
Il fondo, che sarà di diritto estero, probabilmente inglese o lussemburghese, a seconda delle preferenze che saranno espresse dagli investitori in sede di fundraising, punta a raccogliere 300 milioni entro 12-15 mesi e prevede un primo closing a fine anno a 150 milioni. A sua volta Mittel investirà in Rexelera, ma non è ancora stato stabilito l’importo. Rexelera si rivolgerà a istituzioni finanziarie, fondazioni, fondi pensione e altri investitori istituzionali italiani ed esteri, offrendo loro Irr atteso sull’investimento di circa il 20-25%.
In un’intervista a MF-Milano Finanza lo scorso 16 marzo, Marinoni aveva in qualche modo anticipato quello che sarà il target del nuovo fondo Rexelera: “In Italia ci sono circa 2 mila società industriali con fatturato compreso tra i 50 milioni e 1,5 miliardi”, spiega Marinoni, che continua: “In circa il 35% di queste la base patrimoniale è solida e i flussi di cassa sono in grado di finanziare lo sviluppo. Un altro 20%, per contro, si trova in grave difficoltà, in fase di ristrutturazione o addirittura in procedura concorsuale. Il restante 45% è in una fase delicata della sua vita, perché presenta ancora solidità patrimoniale e capacità di generare cassa abbastanza buone, malgrado la crisi economica. Di queste, diciamo che la metà ha un modello di business valido, ma avrebbe bisogno di fare investimenti importanti per rilanciare lo sviluppo. Arriviamo così a una platea di 400 aziende su cui è possibile ragionare”. E a queste 400 aziende ora Marinoni aggiunge anche una quota di quel 20% in grave difficoltà, perché, ha spiegato nel corso della conferenza stampa del 19 aprile, “in molti casi queste società possiedono comunque degli asset o dei marchi interessanti”.
Rexelera punterà infatti sulle aziende del manifatturiero con fatturato compreso tra 150 e 1.500 milioni di euro, che in Italia sono circa 500, scegliendo tra quelle più vulnerabili, ma con prospettive interessanti di rilancio. E cioè ragionando sul 20% che è soggetto a verosimili interventi di restructuring e sul 45% che mostra una vulnerabilità nel confronto con i concorrenti in Europa, che può essere superata ribilanciando la struttura delle fonti finanziarie.