Anche Unicredit, come molte altre grandi europee, ha deliberato lo spin off delle attività di private equity. L’operazione è stata annunciata venerdì 6 dicembre dalla banca (scarica qui il comunicato di Unicredit) ed era stata anticipata come ipotesi di lavoro da MF-Milano Finanza lo scorso 13 giugno (si veda altro articolo di BeBeez), quando si era dato conto di una gara tra i fondi Coller Capital, Ardian (ex Axa Private Equity) e Alpinvest Partners per aggiudicarsi un portafoglio di quote di fondi di private equity del valore di 600 milioni in capo alla controllata tedesca di Unicredit, HypoVereinsbank.
In quel momento, però, Unicredit non aveva ancora deciso se cedere soltanto una parte delle quote di fondi private equity in portafoglio, come già aveva fatto nel 2011 per un totale di 300 milioni, in un’operazione di semplice gestione del portafoglio, oppure, come invece è stato, se dare origine a un’operazione più complessa, che prevede lo spin off della divisione della banca dedicata al private equity, che va sotto il nome di Global Principal Investments, con la conseguente riduzione delle attività ponderate per il rischio in possesso di Unicredit Bank ag, anticipando le modifiche regolamentari attese nel settore.
Nel dettaglio, Hvb cederà una prima quota del suo portafoglio di private equity al fondo di nuova costituzione SwanCap Opportunities Fund SCS-SIF, gestito da SwanCap Investment Management sa, newco con sede legale in Lussemburgo. Secondo quanto riferito sabato 7 dicembre da MF-Milano Finanza, sul totale di oltre 2,5 miliardi di euro di quote di fondi di private equity e di partecipazioni di coinvestimento dirette nel capitale di aziende al fianco di fondi di private equity, a Swan passerà una quota di investimenti indiretti del valore di circa un miliardo. Una parte di questi saranno rilevati da nuovi investitori istituzionali, mentre una minoranza resterà in capo ad Hvb. Successivamente a Swan verrà ceduta un’ulteriore quota degli altri investimenti indiretti e diretti, ma si tratterà di una decisione che verrà presa distinguendo circostanza per circostanza.
Per esempio, è probabile che la partecipazione in Camfin non passi a Swan e resti in Unicredit Bank, mentre su quella in Lottomatica sono ancora aperte le discussioni e lo stesso vale la quota del 24,2% di Lauro ventidue spa, la holding controllata al 57,6% da Clessidra sgr e partecipata al 18,2% dal fondo Hamilton Lane, e alla quale fa capo il 38% di Giochi Preziosi.
Quanto al management team, il fondo si avvarrà della consulenza della newco SwanCap Partners GmbH con sede legale in Germania, nella quale saranno trasferiti i dipendenti di Unicredit Bank che gestivano il portafoglio in cessione, a partire dal responsabile dei Principal Investments, Florian Kreitmeier, e compresi alcuni manager della sede italiana. Secondo quanto rivelato da MF-Milano Finanza il 7 dicembre, il team italiano di SwanCap sarà guidato da Cesare Buzzi, attualmente a capo dei Principal Investments Italy.
Alla nuova entità verrà affidata anche la gestione degli investimenti di private equity che resteranno all’interno di UniCredit Bank , che continuerà invece a detenere una quota nella società di consulenza in veste di azionista di minoranza. L’operazione è stata strutturata grazie alla stretta collaborazione tra Unicredit Bank, SwanCap Partners e il team di Alpinvest Partners.
Si tratta dell’ultima operazione in ordine di tempo di questo tipo da parte di grandi banche europee, dopo quella di Axa Private Equity-Ardian lo scorso autunno e dopo quella di Montepaschi nelle scorse settimane.
MPVenture sgr, la società di gestione dei fondi di private equity di Mps (MP venture 2, Siena venture, Emilia venture, MP venture Sud 1 e 2 ), infatti, è stato oggetto di management buyout da parte del management team guidato da Marco Canale, grazie al supporto di Coller Capital (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultimo, operatore internazionale specializzato nell’acquisto sia di portafogli di aziende di fondi sia di blocchi di quote di fondi da investitori istituzionali, ha contemporaneamente siglato un accordo con Mps per la cessione delle sue quote di fondi di private equity (oltre a quelli di MPVenture sgr, ci sono quote di fondi di Clessidra, SICI,Consilium, Emerald, Friulia e altri) e dei relativi impegni, con eccezione di quelle in Fondo Italiano d’Investimento. A supportare sul fronte legale le due parti nell’operazione sonos tati gli studi legali LCA, KWM SJ Berwin, O’Melveny & Myers e Galante. MPVenture sgr era già uscita dal perimetro di consolidamento di Mps nel 2011, quando nel capitale erano entrati La Centrale Generale Finanziaria spa, Mps Capital Services e Intermonte.
Quanto alle attività di private equity di Axa, i manager di Axa Investment Managers Private Equity hanno condotto il management buyout con la guida del ceo Dominique Senequier, e con il supporto di investitori istituzionali, family office francesi e dello stesso Axa Group (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso aprile, invece, Blackstone ha annunciato l’acquisizione di CS Strategic Partners, la piattaforma di private equity della banca elvetica specializzata in operazioni di mercato secondario, che gestisce asset per 9 miliardi di dollari (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre Credit Suisse ha appena ottenuto il va libera dalla Federal Trade Commissione per cedere la controllata Usa specializzata in private equity di mid market, DLJ Merchant Banking Partners, a Coller Capital (si veda altro articolo di BeBeez).
La prossima volta potrebbe essere il turno diRbs. L’Herald Scotland ha riportato il dossier alla ribalta. I membri del team di investimento della banca britannica avevano già fatto un’offerta per rilevare le attività l’anno scorso: allora Rbs l’aveva respinta, mentre ora le trattative sono riprese (si veda altro articolo di BeBeez). Lo Special Opportunities Fund di Rbs, guidato da Lindsey McMurray, nel 2007 ha raccolto 1,29 miliardi di euro da investitori terzi e investe in equity e finanziamenti mezzanini. In Italia lo Special Opportunities Fund possiede una quota nel capitale di Banca Sistema, l’istituto di credito indipendente guidato da Gianluca Garbi, nato dall’acquisizione delle attività di BancaSintesi (ex Gruppo Carismi) e dall’integrazione dei servizi SF Trust, una società di factoring partecipata dal fondo di Rbs. Accanto all’attività di private equity diretto c’è poi anche quella di gestione delle partecipate, che Rbs si è trovata in portafoglio a seguito della conversione dei propri crediti in azioni delle aziende affidate entrate in crisi. Una scelta che Rbs ha perseguito in maniera costante, tanto che oggi il suo portafoglio conta 350 partecipazioni in altrettante società europee per un equivalente di 4 miliardi di sterline al valore nominale. In Italia, per esempio, Rbs controlla ancora il 12,5% di Ferretti, al fianco del nuovo azionista cinese ed è alla guida del pool di banche che da creditrici di Global Garden Products ne sono diventate azioniste all’80% e che ora sono in trattative esclusive per la cessione del gruppo al fondo Triton.