Anima sgr si quoterà a Piazza Affari. Lo ha deliberato martedì 14 gennaio il consiglio di amministrazione di Asset Management Holding, società che controlla appunto Anima, confermando quanto anticipato da MF-Milano Finanzalo scorso 23 novembre.
Già lo scorso novembre, infatti, per valutare l’ipotesi di quotazione della società di gestione del risparmio e seguirne l’iter, Am Holding aveva già messo al lavoro Goldman Sachs, Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo), Unicredit e Banca Akros. La struttura dell’offerta, le modalità, i termini e le condizioni della quotazione non sono ancora stati definiti, spiega una nota, e saranno oggetto di successive delibere del consiglio di amministrazione della holding.
Sotto la guida dell’amministratore delegato Marco Carreri, Anima a fine 2013 gestiva oltre 46 miliardi di euro di masse ed è tra le maggiori società indipendenti sul mercato italiano. Anima è nata dall’aggregazione di Prima sgr (che incorporava le attività di gestione del Monte dei Paschi di Siena), Bipiemme Gestioni sgr e la vecchia Anima sgr, che la Banca popolare di Milano aveva delistato da Piazza Affari con un’opa a inizio 2009. Nel 2012, poi, Anima ha rilevato anche Aperta sgr dal Credito Valtellinese e la Lussemburgo Gestioni sa. Infine lo scorso ottobre l’assemblea straordinaria di Anima sgr ha deliberato la fusione per incorporazione anche di Aperta sgr.
Ad avviare il progetto di aggregazione è stato poco più di tre anni fa Clessidra, l’operatore di private equity guidato da Claudio Sposito, secondo uno schema che ha seguito sempre la logica di coinvolgere nel capitale di Am Holding anche il gruppo bancario che di volta in volta cedeva la propria sgr. Così oggi Am Holding fa capo per il 37% a Clessidra Capital Partners II, per il 35,3% Bpm, per il 22,7% a Mps, per il 2,8% al Credito Valtellinese e per il restante 2,2% a Banca Etruria, Finnat e ai manager.