L’operazione di Charterhouse Capital Partners sulla Nuova Castelli spa di Reggio Emilia (si veda altro articolo di BeBeez) riguarda soltanto il business dei formaggi, che da solo è stato valutato circa 350 milioni di euro. Lo rivela oggi MF-Milano Finanza, precisando che, mentre il fondo di private equity acquisirà l’80% del principale esportatore italiano di Parmigiano Reggiano, nelle mani del presidente e amministratore delegato, Dante Bigi, resteranno il 20% del gruppo e l’attività di produzione di tonno in scatola.
Il business del pesce, che da solo fattura circa 60 milioni di euro e vanta in Costa d’Avorio uno stabilimento che dà lavoro a 700 persone, è stato infatti scorporato dalla Nuova Castelli e apportato alla newco Airone, che a sua volta, prima del closing dell’operazione, verrà rilevata da Bigi.
L’attività nel settore dei formaggi oggetto dell’acquisizione, che dà lavoro a 250 dipendenti, è stata invece appunto valutata circa 350 milioni di euro, sulla base di un fatturato 2013 di circa 290 milioni (dai 253 del 2012), di un ebitda di 37 milioni (da 28 milioni) e di un debito finanziario netto di 110 milioni (da 115 milioni.
A originare l’operazione per Nuova Castelli (battezzata Project Wheel, cioé «progetto ruota» come la forma del parmigiano) è stata CP Advisors di New York, con sede anche a Milano, fondata da Salvo Mazzotta e Marco Garro, mentre il supporto legale è stato dato da Baker&McKenzie. Charterhouse è stata invece assistita PwC e sul piano legale da Simmons&Simmons.
Nuova Castelli produce Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola e altri formaggi duri in 5 stabilimenti (a Reggio Emilia, Parma, Pavia, Milano e in Ungheria). Il gruppo, grazie a un alto livello di servizio, a una logistica capillare e a una serie di riconosciute certificazioni dei propri prodotti, rifornisce direttamente le principali catene di grande distribuzione organizzata in Italia (Esselunga) e all’estero, come Tesco, Asda (gruppo Walmart), Intermarchè, Auchan, Carrefour, System U, Leclerc, Mark&Spencer, Metro e la canadese Costco. Il 90% del fatturato del gruppo è prodotto all’estero e le esportazioni di Nuova Castelli rappresentano il 35% del mercato dei formaggi italiani nel Regno Unito e il 21% del mercato in Francia.
L’operazione, che è stata finanziata solo con equity, a parte un piccolo vendor loan messo a disposizione da Bigi, non ha comportato alcun aumento di capitale. Charterhouse si è però impegnata a investire ulteriori 100 milioni nella forma di un finanziamento soci per supportare lo sviluppo dell’attività e in particolare per costruire nuovi caseifici per la produzione di parmigiano (e portare la produzione dalle attuali 120 mila forma all’anno a 400 mila) e per finanziare acquisizioni di produttori di prodotti complementari.
A questo proposito, l’imprenditore, tramite la Dante Bigi srl e sempre con il supporto di CP Advisors, ha appena acquisito il 100% di Alival, azienda leader di mercato nella produzione di mozzarella, con 500 dipendenti, circa 175 milioni di fatturato nel 2013 e un ebitda di 8 milioni, che è destinata a essere integrata in Nuova Castelli nel giro di un paio d’anni. Obiettivo a 3 anni di Charterhouse è quello di ampliare l’attività del gruppo negli Usa e in Russia e di ampliare la gamma dei prodotti sino a creare un gruppo da 800 milioni di fatturato che sbarchi in Borsa
Charterhouse ha battuto le offerte di parecchi soggetti industriali, che non avrebbero però garantito i livelli occupazionali a cui Bigi tiene in modo particolare, e di svariati altri operatori di private equity, tra i quali e Capvest, Carlyle, Clessidra, Doughty Hanson, HIG Capital e Investindustrial. Per Chartehouse è la seconda operazione in Italia condotta dal partner Giuseppe Prestia, dopo quella su DOC Generici la scorsa estate.