![Gabriele Cappellini](https://bebeez.it/wp-content/blogs.dir/5825/files/2014/04/cappellini.jpg)
Il Fondo Italiano d’Investimento sta preparando le sue prime uscite dal capitale di due delle partecipate. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, precisando che c’è un processo di vendita già aperto sulla quota del 14,13% del capitale della torinese Megadyne, affidato all’advisor Rotschild. Mentre è ancora da deliberare, ma in fase avanzata di trattativa, la cessione al socio di maggioranza della quota del 32,73% della Arioli di Gerenzano (Varese). A fine novembre 2013, invece, il Fondo Italiano aveva disinvestito alla pari da Farmol e contestualmente sottoscritto un prestito convertibile per 3 milioni di euro.
Megadyne, specializzata nella produzione e commercializzazione di pulegge e cinghie in poliuretano e in gomma, è valutata attorno ai 400 milioni di euro. Come si legge sul Rendiconto del Fondo al 31 dicembre 2013 (scarica qui il Rendiconto), infatti, il gruppo ha chiuso il 2013 con ricavi e margini in crescita rispetto al 2012, quando aveva registrato un fatturato consolidato per 192,7 milioni, un margine operativo lordo di 79,4 milioni e un debito finanziario netto di 1,7 milioni. Il Fondo Italiano aveva sottoscritto nel settembre 2012 un aumento di capitale da 20 milioni per il 13,6% del capitale e l’anno scorso aveva acquistato ulteriori azioni per 2 milioni di euro da due soci uscenti, nel contesto di una più ampia operazione che ha visto l’ingresso in Megadyne tramite aumento di capitale, di una famiglia di imprenditori turchi, che ha ceduto a Megadyne la propria azienda, Rultrans, reinvestendo in Megadyne una quota dei proventi.
Più contenute le dimensioni dell’operazione Arioli, che prevede un’uscita a rendimento prefissato nell’ordine di una volta e mezza il capitale investito. Arioli produce macchinari di alta gamma per il finissaggio tessile, con un fatturato consolidato 2013 nell’ordine dei 47 milioni di euro (nel 2012 i ricavi erano stati di 44,4 milioni con un mol di 12,2 milioni e un debito finanziario netto di 2 milioni, ma nel 2010 il fatturato era di soli 8 milioni). Sempre nel Rendiconto 2013 viene spiegato che il fondo guidato da Gabriele Cappellini è entrato nel capitale di Arioli tra dicembre 2010 e maggio 2011, versando in aumento di capitale un totale di 4,5 milioni per il 29,7% della società, con un piccolo coinvestimento di Varese Investimenti spa. Nel marzo 2012 il Fondo ha poi sottoscritto un ulteriore aumento di capitale da 1,26 milioni, contestualmente all’acquisizione da parte di Arioli di Brazzoli spa e di Sozhou Bratex Co., entrambe società del settore meccano tessile.
Uscita con l’elastico, invece, su Farmol, società del bergamasco che opera nel settore della produzione per conto terzi di aerosol e liquidi per la cosmetica, l’igiene personale e la detergenza. Il Fondo Italiano nel maggio 2012 aveva sottoscritto un aumento di capitale da 6,25 milioni di per il 32,90% della società, ma, spiega il Rendiconto 2013, “il mutato quadro macroeconomico in cui opera Farmol e il venire meno di talune opportunità di crescita attraverso operazioni straordinarie, hanno portato il Fondo e gli altri soci di Farmol a ritenere le risorse finanziarie derivanti dall’aumento di capitale sottoscritto dal Fondo nell’ambito dell’operazione eccedenti le reali necessità di Farmol”. Per questo motivo a fine novembre 2013 il Fondo ha ceduto le sue azioni agli altri soci per un controvalore 4,5 milioni e incassato un dividendo straordinario da 1,75 milioni, per un totale di 6,25 milioni, corrispondente al costo a suo tempo pagato per l’acquisizione della società. Contestualmente il fondo ha sottoscritto un prestito obbligazionario convertibile per 3 milioni di euro. I dati di preconsuntivo 2013 prevedono un fatturato in crescita a oltre 40 milioni e un ebitda a sua volta in aumento (dai 31,6 milioni di ricavi e dai 6 milioni di ebitda del 2012).
Sul fronte degli investimenti indiretti, poi, ieri il Fondo ha annunciato di aver sottoscritto quote del nuovo fondo di Ardian dedicato all’expansion capital per 20 milioni di euro, L’Expansion Fund III di Ardian si focalizza su aziende di piccole e medie dimensioni in Francia, Italia e Germania con un’esposizione all’Italia del 25% (si veda altro articolo di BeBeez),
Al 31 dicembre 2013 erano 21 i fondi/holding di partecipazione per i quali era stato deliberato, da parte del Consiglio di Amministrazione del Fondo Italiano, l’intervento, per un ammontare complessivo di 425 milioni di euro, per una dimensione media degli investimenti di circa 20 milioni ciascuno. Ai soli fondi/holding di partecipazione per i quali a fine febbraio (data di pubblicazione del rendiconto) era stato già effettuato un commitment (17), erano riconducibili 54 imprese oggetto di investimento, per un fatturato complessivo di circa 1,8 miliardi di euro e 12.500 dipendenti.
Sul fronte degli investimenti diretti, invece, a fine 2013 il Fondo Italiano aveva in portafoglio 30 aziende che comprendono oltre 13.000 dipendenti e rappresentano un fatturato complessivo pari a oltre 2 miliardi di euro. Nel complesso, dall’inizio dell’operatività del Fondo sono state realizzate 25 operazioni di acquisizione e/o joint venture da parte delle aziende presenti nel portafoglio, distribuite su 12 partecipate. Considerando quindi anche l’attività svolta nel 2011 e nel 2012, il totale degli investimenti diretti deliberati sino a fine febbraio 2014 è invece di 37, per un ammontare complessivo di 358 milioni di euro di risorse (di cui 331,1 milioni già investiti).
Il tutto porta a un ammontare di impegni complessivamente deliberati pari a circa 785 milioni, corrispondente a circa il 75% del capitale gestito dal Fondo Italiano, disponibile per investimenti. Nel novembre 2010 il Fondo Italiano aveva infatti raccolto impegni di sottoscrizione per 1,2 miliardi. In termini quantitativi, l’intervento del Fondo Italiano ha permesso, in aggiunta rispetto a quanto investito direttamente, l’attivazione di ulteriori risorse per oltre 1,4 miliardi, oggi disponibili per lo sviluppo del sistema delle imprese italiane di medie e piccole dimensioni.