Sbarcherà in Borsa con ogni probabilità a inizio autunno il gruppo Favini, la cartiera veneta rilevata a inizio 2009 da un concordato fallimentare presso il Tribunale di Bassano del Grappa dal fondo Orlando Italy management (tramite il veicolo OI-Paper sa), che oggi controlla il 62% del capitale, affiancato dal fondo Crédit Agricole Capital Investissement&Finance (21%), dalla società chimica Lacim srl, che fa capo alle famiglie Maganzini e Callagaro (13%) e dal management (4%).
Ieri infatti l’assemblea di Favini ha deliberato di procedere agli adempimenti necessari per la richiesta di ammissione alla quotazione a Piazza Affari, dove gli azionisti vorrebbero portare il gruppo al segmento Star (scarica qui il comunicato). L’offerta pubblica, che punta a raccogliere nuove risorse per finanziare la crescita per linee esterne, consisterà per metà in aumento di capitale e per l’altra metà in vendita di azioni in portafoglio ai vecchi azionisti. Al termine dell’ipo il flottante rappresenterà la maggioranza del capitale.
Joint global coordinator dell’operazione sono Banca Imi e Intermonte. Intermonte agirà anche in qualità di sponsor. Favini è stata supportata dall’advisor finanziario Finer srl e dallo Studio Legale d’Urso, Gatti e Bianchi. DLA Piper è advisor legale dei global coordinator.
Dal momento del loro ingresso i fondi azionisti, con la guida dell’amministratore delegato Andrea Nappa, hanno spinto l’attività di Favini sempre più verso i segmenti a maggior valore aggiunto. In particolare Favini è produttore di carte speciali cosiddette release, che rappresentano una componente chiave nella produzione di materiali sintetici, come l’ecopelle, e sono utilizzate per conferire la fantasia e il disegno finali alle superfici. Settori chiave di utilizzo sono moda, scarpe sportive, mobili, auto e informatica. Il gruppo, inoltre, è tra le aziende di riferimento a livello mondiale nella realizzazione di specialità grafiche innovative per il packaging dei prodotti realizzati dei più importanti gruppi internazionali del settore lusso e moda. Il gruppo, infine, opera nel segmento cartotecnica, che comprende le attività relative alla creazione e alla produzione di articoli di cartoleria per la scuola, il tempo libero e l’ufficio, destinati alla fascia alta del mercato.
Favini nel 2013 ha registrato vendite lorde pro forma consolidate per 161,9 milioni (dai 119,2 milioni del 2012) e un margine operativo lordo di 16,6 milioni (da 9,9 milioni 2012). I dati pro forma includono i risultati del ramo di attività delle carte release di Arjowiggins Creative Papers, controllata britannica del gruppo francese Sequana, quotato a Parigi, acquisito da Favini lo scorso anno per 26,5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).