Ovs spa, la catena di abbigliamento del gruppo Coin, lo scorso venerdì 1 agosto ha presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione a quotazione e a Consob la richiesta di approvazione del Prospetto relativo all’offerta pubblica di sottoscrizione e vendita (scarica qui il comunicato stampa).
Global coordinator dell’operazione sono Banca Imi, Bank of America Merrill Lynch, Goldman Sachs e UniCredit, mentre Credit Suisse e HSBC Bank agiranno in qualità di joint bookrunner. Banca Imi sarà anche responsabile del collocamento per l’offerta pubblica e sponsor dell’offerta. Latham & Watkins è advisor legale per Ovs e PricewaterhouseCoopers è la società di revisione incaricata. Lazard è l’advisor finanziario. Lo studio tributario associato. Facchini Rossi & Soci è advisor fiscale, mentre Gruppo Coin, in qualità di azionista venditore, è assistito dallo studio legale Bonelli Erede Pappalardo. Infine White & Case agisce in qualità di advisor legale per i global coordinator, i joint Bookrunner e il responsabile del collocamento.
BC Partners e i suoi coinvestitori in gruppo Coin (Investindustrial e Ontario Teachers Pension Plan) avevano dato mandato alle banche per preparare l’Ipo di Ovs a inizio luglio (si veda altro articolo di BeBeez). L’ipo in realtà sarebbe un ritorno, visto che il gruppo Coin era stato delistato nel 2011 a seguito dell’opa lanciata da BC Partners.
Gli ultimi dati consolidati disponibili del Gruppo Coin, ovvero quelli al 31 gennaio 2013, indicavano un giro d’affari di Ovs di 973,1 milioni sugli 1,465 miliardi complessivi del gruppo Coin, con un ebitda di 136,8 milioni (-11%) su 150 milioni in totale.
Il progetto di quotazione, secondo quanto già dichiarato la scorsa primavera dll’amministratore delegato Stefano Beraldo, doveva prevedere soltanto un’offerta pubblica di sottoscrizione a fronte di un aumento di capitale, senza alcuna vendita di azioni da parte dei fondi azionisti, con un flottante di almeno il 30%. Invece il comunicato parla di offerta di sottoscrizione e vendita.