Salvatore Mancuso è alle prese con l’evoluzione della sua Equinox, la società di gestione di fondi di private equity di diritto lussemburghese da lui fondata nel 2001. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, precisando che il secondo veicolo di investimento, Equinox Two, operativo dal 2008, è infatti oggi totalmente investito ed è quindi tempo di pensare ad Equinox Three.
Mancuso ha messo al lavoro uno staff di advisor per studiare la soluzione migliore per cogliere le opportunità offerte dalla nuova direttiva Ue AIFM (Alternative Investment Fund Manager), relativa ai gestori di fondi di investimento alternativi, con l’obiettivo di dar vita a una società di gestione di respiro europeo con sede in Lussemburgo. Quest’ultimo sarebbe il Paese privilegiato nelle scelte di Mancuso, perché a differenza dell’Italia (si veda altro articolo di BeBeez), ha già recepito completamente la nuova normativa europea e le regole di vigilanza in tema di fondi alternativi sono snelle e chiare.
Non appena prenderà corpo la nuova struttura, verranno compiuti i passi necessari a ottenere l’autorizzazione delle Autorità di vigilanza alla costituzione del nuovo fondo, che, a differenza dei precedenti (rispettivamente 220 e 300 milioni di euro), potrebbe puntare a una raccolta di 500 milioni e ampliare la propria attività oltre il private equity, comprendendo anche il private debt, per sfruttare le opportunità offerte dalla nuova normativa italiana in tema di minibond e altri finanziamenti.
Equinox Investment Company S.c.p.A. era stata costituita nel 2001 con oltre 220 milioni di euro investiti da 29 soci, persone fisiche e giuridiche, che rappresentano importanti realtà bancarie, assicurative ed industriali.
Equinox Two S.c.p.A. è stata costituita nel 2007 ed annovera nella propria compagine sociale, oltre a molte delle realtà partecipanti ad Equinox Investment, anche nuovi soci.Le risorse messe a disposizione per l’attività di investimento ammontavano a oltre 300 milioni a cui si sono aggiunte le disponibilità rivenienti da specifici accordi di coinvestimento stretti con primari investitori internazionali