Sia, il leader europeo nel settore delle infrastrutture e servizi tecnologici per banche e società finanziarie, controllato dal Fondo Strategico, affiancato da F2i e Orizzonte sgr (si veda altro articolo di BeBeez), punta a crescere all’estero con obiettivo di medio termine la quotazione in Borsa. Lo ha detto ieri l’amministratore delegato Massimo Arrighetti nel suo intervento alla presentazione nella sede di Borsa italiana di Elite Large Corporate.
A margine della presentazione Arrighetti ha spiegato a MF-Milano Finanza che pensa ad acquisizioni, ma che “SIa per il momento non pensa di comprare altre società concorrenti, perché le valutazioni che circolano di questi tempi sono davvero esagerate. In particolare ci sono fondi di private equity che si dicono pronti a pagare anche 24 volte l’ebitda delle società target. Per noi non avrebbe senso. Piuttosto ci interessa comprare portafogli di clienti di altre società oppure di acquisire le attività di gestione dei pagamenti da banche che le considerano attività non strategiche perché non sono sufficientemente redditizie”.
E questo perché, ha aggiunto Arrighetti, «nel nostro settore i margini sono collegati in maniera importante alle economie di scala. Se non ci sono i volumi, non si guadagna. E per quanto ci riguarda ormai copriamo una quota di mercato assolutamente importante». Un esempio per tutti? «Apple ha annunciato che vuole convenzionare 200 mila POS negli Usa per connettersi alla nuova applicazione di pagamento mobile ApplePay inserita d default negli iPhone, ma noi soltanto in Italia abbiamo 150mila POS già convenzionati e pronti a utilizzare il nostro sistema di pagamento mobile Sia EasyPay».
Sia ha chiuso il 2013 con ricavi consolidati (si veda altro articolo di BeBeez) a quota 380,3 milioni di euro (+ 9,2% dai 348,3 milioni del 2012 e un ebitda di 106,5 milioni (+12,8% da 94,4 milioni), gestendo complessivamente 4,9 miliardi di pagamenti (+28% dal 2012) di cui 2,7 miliardi con carte (+8,9%) e 2,2 miliardi relativi a bonifici e incassi (+62%). Sui mercati finanziari il numero delle transazioni di trading e post-trading è salito a 28,6 miliardi dai 22,9 miliardi del 2012 e ha gestito un traffico di rete pari a 293,3 terabyte in aumento del 36,3% rispetto al 2013. «Quest’anno chiuderemo l’esercizio con numeri in linea con il 2013», ha anticipato Arrighetti.