La Banca del Mezzogiorno potrebbe davvero diventare uno dei prossimi target dei fondi di private equity. L’ipotesi avanzata alla fine dello scorso gennaio dal Corriere della Sera, infatti, è una delle possibilità alle quali stanno lavorando il numero uno di Poste Italiane, Francesco Caio e il ministro dell’Economia, Pier Calo Padoan e che verrà discussa domani (secondo quanto riferisce MF Dow Jones), in occasione dell’incontro mensile tra i due, in vista della quotazione del 40% di Poste Italiane prevista per il prossimo autunno.
All’incontro di venerdì parteciperanno anche il capo della segreteria tecnica del ministero, Fabrizio Pagani, e il cfo di Poste, Luigi Ferraris. Caio, a novembre scorso, aveva detto senza mezzi termini che la missione di Poste Italiane non passa per la presenza della Banca del Mezzogiorno e Padoan a sua volta ha parlato di trattative con Invitalia. La banca, nel frattempo, ha però chiuso il bilancio 2014 in utile per 40 milioni, il doppio di quanto previsto dal piano industriale e il rischio sarebbe oggi di cederla a un prezzo inferiore al suo valore.
Per questo motivo si sta ragionando su nuovo scenari che la valorizzino. Come la creazione di una newco con soci Poste (magari al 20%), Invitalia e un fondo di private equity, allargando l’accesso della banca a un numero maggiore di sportelli di Poste Italiane (oggi appena 250 su un totale di 15 mila sportelli).
L’obiettivo dell’operazione sarebbe quello di fare di Banca del Mezzogiorno un “ponte” tra risparmio delle famiglie e credito alle imprese. Lo stesso Caio in una recente intervista ha parlato di “un diverso impiego del risparmio privato” orientato anche alle imprese. Tra i finanziamenti della Banca del Mezzogiorno ci sono la Fiat (Melfi e Pomigliano), la Salerno-Reggio Calabria, il porto di Palermo, ma anche De Cecco, Ansaldo, Fincantieri, Grimaldi Lines, e Acquedotto Pugliese.
E ora che con l’Investment Compact anche Sace potrà costituirsi banca per il sostegno all’export e all’internazionalizzazione (si veda altro articolo di BeBeez), non è escluso che pure la società guidata da Alessandro Castellano possa giocare un ruolo nella partita, tanto più che molti clienti della Banca del Mezzogirono sono anche clienti di Sace.