Le piattaforme di crowdfunding hanno raccolto 16,2 miliardi di dollari nel 2014, un incremento del 167% rispetto ai “soli” 6,1 miliardi del 2013. Lo calcola Massolution, società di ricerca specializzata nei settori del crowdsourcing e del crowdfunding, che ha appena pubblicato il Crowdfunding Industry Report 2015 (rilanciato nei gironi scorsi in Italia da Crowdfundingbuzz) e che prevede che nel 2015 il mercato aumenterà ancora una volta più del doppio, arrivando a raccogliere 34,4 miliardi di dollari.
Lo studio si basa sui dati raccolti da 1.250 piattaforme di crowdfunding attive in tutto il mondo e su ulteriori ricerche di approfondimento.Il Nord America rappresenta ancora il mercato più importante; Usa e Canada cresciuti del 145 % con una raccolta totale di 9,46 miliardi. Tuttavia i volumi asiatici sono cresciuti del 320%, arrivando a 3,4 miliardi raccolti. Il che pone il continente leggermente davanti all’Europa (3,26 miliardi) e Massolution prevede che questa tendenza aumenterà in modo significativo nel 2015, con il differenziale tra Asia ed Europa in aumento di oltre 4 miliardi. Massolution prevede infatti che l’attuale quota di mercato dell’Europa, pari al 20,1%, diminuirà leggermente nel 2015 rappresentando il 18,8% del mercato mondiale (si veda qui il comunicato stampa),
La crescita dell’Asia è da ascriversi soprattutto al successo che in quell’area stanno avendo le piattaforme di lending crowdfunding (si veda altro articolo di BeBeez). “Le sorprese che emergono dalla ricerca di quest’anno comprendono in primo luogo la crescita stupefacente nel mercato dei prestiti P2P e P2B in Asia, derivanti in gran parte dal mercato cinese“, ha detto il fondatore di Massolution, Carl Esposti, E infatti non a caso proprio il lending crowdfunding domina il settore anche a livello globale con 11,08 miliardi di dollari raccolti, pari quindi a circa il 70% della raccolta totale.
Affari e imprenditorialità è la categoria di iniziative di crowdfunding più popolare, con 6,7 miliardi, pari al 41,3% del totale. Cause sociali (3,06 miliardi), film e spettacoli (1,97 miliardi), immobili (1,01 miliardi) e, infine, musica (0,7 miliardi) completano il quadro delle prime cinque categorie.